Da Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:
Da pochi giorni siamo rientrati da Cuba dopo una buona permanenza di quattro settimane per partecipare alle iniziative promosse dalla CTC e dall’ICAP in occasione del 1° maggio. E’ sempre un’esperienza affascinante che pratichiamo da molti anni, per la grande quantità di persone che vi partecipano da ogni parte del mondo. L’anno scorso venne posticipata sul Malecòn dell’Avana, quest’anno il grande ritrovo è avvenuto alla Tribuna antimperialista collocata davanti all’Ambasciata Usa per ricordare i drammi del “bloqueo” che continua da 65 anni.
Molti sono i cambiamenti avvenuti in tutti questi anni, dal lontano 1° gennaio 1959, dalla conquista della Rivoluzione, al difficile “periodo especial” dopo il dissolvimento dell’Urss e del campo socialista. L’inasprimento delle ritorsioni economiche e politiche, i ripetuti tentativi di destabilizzazione del “vicino del Nord” al popolo cubano hanno sempre più legittimato le capacità del governo rivoluzionario anche dopo la scomparsa di Fidel Castro.
Ciò non toglie che vi siano problemi sempre più complessi che si manifestano in tutte le province dell’isola caraibica che pongono a dura prova quotidiana il popolo e le sue rappresentanze ai vari livelli di questa società realmente socialista.
La loro forza di tenuta civile e democratica consiste nella completa condivisione, nel bene e nel male, da chi ha responsabilità di governo ai quadri intermedi, ai dirigenti, medici, ingeneri, agli imprenditori “cuenta proprista” sempre più numerosi, a tutti i lavoratori guidati dalla CTC, che ogni giorno devono rispondere ai propri doveri per garantire i diritti a tutti.
La complessità è imposta dalle condizioni economiche esterne, l’approvvigionamento dell’energia, dalle apparenti manchevolezze e inefficienze interne, dell’apparato pubblico che rimane preminente nel garantire i servizi, la distribuzione dei beni di consumo, la dipendenza all’80% dei prodotti alimentari importati.
Tematiche permanenti e durevoli, aggravate dalla pandemia del COVID-19, che ha colpito il turismo, una delle fonti primarie che ancora deve recuperare i livelli preesistenti.
Si è diffuso un fenomeno di mercato parallelo della valuta, dopo la complicata fase di superamento della doppia moneta dal gennaio 2021, che ha portato il valore del peso cubano, di ben tre volte superiore a quello ufficiale, di indubbio favore per chi può disporre di valuta straniera, dai turisti, a chi ha parenti all’estero fortemente in crescita in questi ultimi anni.
Il reperimento dell’energia elettrica attualmente è il pensiero maggiore del governo. Frequenti sono gli “apagones” che causano forti disagi e lamentele, è l’allarme quotidiano che assilla le popolazioni, un po’ meno nelle grandi città. Non ho visto le file chilometriche dell’anno scorso ai distributori di benzina, anche se il problema in varie forme permane.
Una data importante attesa dai cubani è il 28 luglio. In Venezuela si terranno le elezioni presidenziali e nell’animo di tutti i cubani si auspicano la conferma di Maduro a presidente, continuatore delle idee di Ugo Chavèz e Fidel Castro, fondatori dell’alba bolivariana, un programma economico e solidale con l’intera America latina, la patria grande di Simon Bolivar.
La solidarietà con Cuba socialista si è manifestata nell’incontro internazionale al Palacio delle convenzioni alla presenza di delegazioni sindacali di ogni parte del mondo, dove si è ribadita la vicinanza al popolo palestinese contro l’inumano massacro genocida imposto da Netanyahu, la soluzione delle guerre aizzate dalle élites occidentali, con la richiesta al governo Usa di cancellare Cuba dai Paesi “patrocinatori del terrorismo”.
A Cuba il clima è sempre buono e positivo per il corpo e anche per lo spirito, sia pure in una economia di guerra unilateralmente imposta, il morale che ti anima e affascina osservando una popolazione istruita, degna, forte, preparata, che essa stessa infonde e suggerisce uno stile di vita diverso e migliore, più umano, che ci invita a ritornare.
Sergio Fenaroli (Lecco)
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