Da Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:
Si vanno delineando i programmi e le liste di candidati per le elezioni del nuovo Parlamento europeo che si terranno a giugno. L’auspicio di tutti è che la gente vada a votare e che freni la continua e diffusa sfiducia sia nei partiti sia nelle stesse istituzioni europee e nazionali, che si evidenzia con il crescente astensionismo e la diserzione dalle urne, un malcostume diffuso un po’ ovunque nei Paesi occidentali e democratici ma che dovrebbe far riflettere chi opera nelle istituzioni.
L’auspicio di noi vecchi militanti politici e sindacali reduci da gloriose battaglie civili e democratiche in ben oltre 50 anni di lotte, è che finiscano le guerre. Che vengano nelle urne penalizzate e isolate le forze che hanno a vario titolo fomentato e sostenuto uno scontro ideologico primatista, xenofobo e intriso di odio, per imporre un proprio primato occidentale e atlantista che la realtà attuale non ci attribuisce più, se non soffocato dal dominio delle armi.
L’esempio più eclatante è l’attuale crisi mediorientale tra Israele e Palestina. Da ben 75 anni il popolo palestinese attende che venga realizzato e riconosciuto un proprio Stato, un suo diritto a esistere e a convivere con il popolo d’Israele. Malgrado ripetute proteste, scontri e tanto sangue versato mai i governi sionisti, l’Occidente, il Governo Usa hanno operato per favorire tale diritto.
Come conseguenza di tali errori sono cresciute forze oltranziste e radicali e Hamas, che si sono contrapposte ai coloni e agli ebrei ortodossi che hanno continuato nell’abuso del loro potere a espandersi e annettere territori delle popolazioni arabe, rendendo meno praticabili soluzioni di convivenza e coesistenza sino a giungere al pogrom compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023 contro giovani ebrei, barbaramente uccisi e sequestrati, e al massacro decretato dal Governo d’Israele con i bombardamenti ancora in atto nella striscia di Gaza.
Proprio in queste ore sono in corso incontri diplomatici per evitare che un incidente possa causare l’espandersi del conflitto con l’Iran e altri Paesi arabi dell’area contro la protervia di Netanyahu.
L’altro fronte eclatante è evidenziato dalla guerra in Ucraina, o quella che un tempo si conosceva come tale. Oggi, dopo due anni di guerra fratricida, non esiste più ma le élites occidentali che l’hanno ordita e sostenuta, dal colpo di Stato di piazza Maydan Di questa ostinazione nel persistere negli errori politici, storici e strategici delle classi dirigenti occidentali è necessario prendere coscienza. Non fecero nulla per evitarla e oggi, di fronte alla sconfitta sul campo dell’esercito ucraino, si continua ad alimentare la guerra a costi altissimi sia di vittime sia sul piano economico, con l’evidente pericolo di estendere un conflitto coinvolgendo direttamente paesi Nato contro la potenza nucleare russa, fino a poter dire che si è a un passo dalla terza guerra mondiale.
Questa è la ragione per la quale occorre scendere in piazza a protestare contro tutte le guerre e partecipare alle elezioni del Parlamento europeo ed eleggere forze e rappresentati che si batteranno per la pace, senza se e senza ma.
La maturità di tutti gli elettori europei verrà messa alla prova. Sapranno scegliere ed individuare la necessità di un cambio di rotta? E le forze democratiche progressiste riusciranno a far prevalere le ragioni della coesistenza e della pace?
Sergio Fenaroli (Lecco)
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