2024-03-16

“No all’odio, no alla russofobia. Devono prevalere le ragioni della coesistenza, della convivenza”


Da Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:

Da troppo tempo in Italia, in tutta Europa e nell’Occidente, ancor prima della scellerata decisione di Putin di invadere l’Ucraina, si è scatenata una campagna propagandista condita da menzogne che continua a martellarci, fomentando odio e russofobia, propedeutica a coprire e sostenere la scelta di inviare armi e ora anche truppe militari per sconfiggere l’esercito russo.

Le falsità occidentali iniziano con il negare l’evidenza espansionistica della Nato che dal dissolvimento della vecchia Urss, dagli anni ’90, ha incluso Paesi che in precedenza appartenevano al “patto di Varsavia”, sostenendo che l’hanno liberamente chiesto loro, come se la Nato fosse divenuta una… bocciofila dove chiunque lo chiede può farne parte.

Questa attività scientemente studiata e perseguita si è accentuata nel febbraio 2014 con il colpo di Stato di piazza Majdan a Kiev, deponendo il legittimo presidente filorusso eletto dal popolo ucraino, prontamente riconosciuto dagli Usa, imponendo nel contempo l’esclusione dal governo, la loro rappresentanza nelle istituzioni e l’impossibilità di insegnamento della lingua russa a intere popolazioni educate e formate con il bilinguismo.

Immediata fu la reazione del Governo e del popolo di Crimea, che con un referendum decisero la secessione dall’Ucraina per aderire alla Federazione russa senza colpo ferire, mentre nel Donbass iniziò una guerra civile, da noi occultata, che continua da 10 anni.

Da questa dinamica grave e progressiva le élites occidentali hanno di fatto impedito e bloccato qualsiasi iniziativa per evitare un conflitto che sempre più si annunciava minaccioso, anzi operarono di comune accordo e all’indomani dell’invasione russa l’Unione europea impose simultaneamente le sanzioni economiche e l’invio di armi e tecnologia scientifica per sconfiggere l’esercito russo, rinunciando alla funzione mediatrice.

A distanza di due anni è possibile per ciascuno di noi comprendere la malafede e le menzogne che giornalmente sono state diffuse dai nostri canali informativi sia pubblici sia privati, a eccezione di pochi canali social, oppure dalla stampa meno asservita al potere, direttamente dall’America.

Oggi questa guerra per procura condotta dall’esercito ucraino conferma la sua sconfitta militare sul campo. Se non si tratta con la Russia si impone la pericolosa scelta di estendere il conflitto, coinvolgendo i Paesi confinanti, la Svezia, la Finlandia, le Repubbliche baltiche, la Polonia e la Moldavia.  

Perché Emmanuel Macron parla di invio di truppe in Ucraina? Perché Papa Francesco interviene e auspica la necessità di trattare e giungere a un accordo?

Si preferisce continuare a fomentare l’odio e la russofobia disconoscendo agli avversari ogni loro diritto o ragione alla propria sicurezza o paura, che è anche la nostra. Devono morire tutti, muoia Sansone con tutti i filistei. Questa è la logica dominante a cui sottende l’atteggiamento della classe dirigente occidentale, incurante dell’opinione dei rispettivi popoli europei che chiedono in maggioranza sicurezza e pace.

Più dei due terzi dell’umanità guarda con apprensione alle scelte che si andranno ad assumere. Noi semplici cittadini non rinunceremo ad adempiere al nostro ruolo e l’opportunità delle elezioni del nuovo Parlamento europeo sarà un’occasione per mandare a casa questa classe dirigente che non ha saputo e voluto svolgere il proprio ruolo. Cercheremo di eleggere e sostenere le forze progressiste con parlamentari che dovranno battersi perché prevalgano le ragioni della coesistenza, della convivenza e sicurezza reciproca per la pace e il progresso.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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