Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo questa sua nuova riflessione sul conflitto in atto in Ucraina:
L’interrogativo che dobbiamo porci tutti, a distanza di oltre un anno dalla guerra fratricida in corso in Ucraina, è se sposare la tesi del nazista Goebbels - “guerra fino all’ultimo tedesco” - oppure se sia giunto il momento di fermare questa barbarie nel cuore dell’Europa.
Le ragioni storiche, le cause che hanno portato allo scontro militare assumono a distanza di 15 mesi dall’inizio della guerra motivo per una soluzione diplomatica. La priorità oggi è fermare la guerra e gli orrori, le tragedie che ne derivano, alimentate dalla propaganda mediatica che le televisioni ci ripropongono quotidianamente con le loro insopportabili menzogne.
Il “campo militare” ha ampiamente evidenziato la superiorità della Russia rispetto all’esercito ucraino, sia pure supportato dalle armi e dai “cattivi consiglieri” occidentali. Presto conosceremo tutte le menzogne e il grande inganno subìto in primis dal popolo ucraino ma anche da tutti noi.
Il Governo Usa, l’Europa e la Nato si sono resi responsabili, parte in causa non più occulta iniziata con il dissolvimento dell’Urss, ma dal “colpo di Stato” di piazza Maidan del febbraio 2014 e più esplicitamente dalla sciagurata invasione decisa da Putin, datata 24 febbraio 2022.
Bene sta facendo la nuova segretaria del Partito democratico nell’interpretare la necessità di un cambiamento dell’atteggiamento da assumere rispetto a questa guerra, che deve cessare quanto prima nell’interesse del popolo ucraino e di tutti i popoli d’Europa.
E’ necessario operare nelle istituzioni nazionali e europee perché si recuperi un atteggiamento che favorisca il confronto politico. Una forza progressista si deve necessariamente smarcare dalle forze xenofobe nazionaliste della destra europea, che pensa già di aver vinto le elezioni del 2024 per il rinnovo del Parlamento europeo, schierandosi per fermare la guerra e favorire la pace.
Insieme, le forze progressiste europee devono contribuire a un cambio di rotta di tutti i Governi occidentali che impongano un analogo cambio di rotta alla stessa Nato quale organizzazione militare difensiva e non destabilizzante, assunta dalla caduta del muro di Berlino e dal dissolvimento dell’Urss, contribuendo negativamente all’attuale situazione di profonda crisi della “Nuova Europa federale” che dobbiamo costruire.
E’ un compito arduo, un passaggio indispensabile se davvero si vuole la pace, è necessario calarsi nelle ragioni e nelle paure dei nostri avversari, è necessario recuperare quella credibilità che da decenni le “élites occidentali” hanno sempre tradito e compromesso.
La crisi mondiale è molto grave, devono prevalere le ragioni della coesistenza insieme all’emergenza climatica e ambientale che progressivamente minaccia popolazioni deboli e indifese, costrette a emigrare. La multipolarità rappresenterà il futuro per le giovani generazioni e noi dobbiamo operare in questa prospettiva. La pace ci aiuterà in questo difficile percorso.
Sergio Fenaroli (Lecco)
Nessun commento:
Posta un commento