Lo scrittore comasco Franco Villani nato a Minervino Murge (BA) ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano. Vive da 46 anni a Como, dove è stato impegnato in ruoli sindacali e politici-istituzionali ed esercita la professione di avvocato. Ha già pubblicato i volumi "Natale dalle Z’ Camill"- Macchione editore, 2012; "Due Macchie Pulite", Manni Editore 2014 (segnalato al premio Letterario Città di Como); nello stesso anno pubblica "Devozione di un popolo che si fa bellezza e "Il colore delle bacche”
Ora pubblica il suo nuovo romanzo "La collana di coralli di Montecatini" con prefazione di Vincenzo Guarracino che ha presentato il libro nell'auditorium di Espansione Tv insieme con l'attore Antonio Buccomino (nella foto Villani con a destra Guarracino e a sinistra l'attore). Si tratta di un originale omaggio alla donna, alla sua emancipazione nel contesto storico e sociale italiano. "La storia non si fa da sé, ma è frutto della volontà di persone che si attivano per il raggiungimento degli obiettivi preposti" dichiara l'autore in esergo. Villani è autore arguto a volte ironico ma sempre preciso nelle scelte del materiale narrativo e lo fa anche stavolta con un viaggio una capsula del tempo polifonica in un arco di tempo ampio, dagli anni 20 agli anni 70 del secolo scorso in cui l'Italia ha subito una trasformazione importante fatta di emancipazione ma anche di ascensori sociali spesso inceppati, di immigrazione ed emigrazione. "Ricordiamo quanto sia stato irto il cammino per alcuni traguardi nel diritto e il più emblematico è quello del diritto di voto - ricorda Villani nel suo omaggio alla donna - Per primi furono i Paesi scandinavi a riconoscere alle donne questo diritto: Finlandia, 1906; Norvegia, 1907; Danimarca, 1915. Negli altri Paesi d'Europa e negli USA, il diritto di voto alle donne si concretizzerà, soltanto, dopo la fine della prima guerra mondiale.Non dobbiamo dimenticare che il primo paese a riconoscere questo diritto, declinato anche al femminile, è stata la Nuova Zelanda in cui il suffragio femminile fu ottenuto nel 1893". Protagonista è Sofia Giorgetti, "una delle poche donne - scrive Villani - che dal 1934 occupava un posto pubblico a livello di responsabile presso il Comune di residenza. Il suo impeccabile servizio durerà quarant'anni, tanto da es-sere un esempio da emulare. Sofia ha diretto ben quattro censimenti: 1941-1951 - 1961 - 1971. La sua vita l'ha dedicata al lavoro". Sofia cresce in tempi in cui "la donna doveva eccellere nell'economia domestica ed il minimo d'istruzione che aveva, serviva per essere d'aiuto all'eventuale marito in caso di necessità".
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