Soddisfazione in casa del Panathlon Club Lecco per la buona riuscita di “We Me” (viaggio ai confini tra sport e sfide quotidiane) proposto nelle giornate di martedì 28 e mercoledì 29 marzo dal sodalizio presieduto da Andrea Mauri in occasione dei 55 anni di attività. Iniziativa promossa con il Comune di Lecco Assessorato Educazione e Sport e la collaborazione del Panathlon Distretto Italia, Panathlon Distretto Area 2 Lombardia, Fondazione Comunitaria del Lecchese, Camera di Commercio di Como e Lecco, Associazione Alberto Picco Lecco, Basket Costa Masnaga e Pratogrande Sport Garlate.
Mattatore Franco Bertoli ex pallavolista di serie A, capitano della nazionale e olimpionico nonché allenatore di volley, dirigente sportivo e mental coaching. Si è iniziato con l’incontro di martedì sera all’Auditorium della Camera di Commercio di Lecco. Bertoli, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, si è rifatto al progetto teatrale “Panchine pensanti” ispirato dal suo libro, con ospiti importanti. A cominciare da Maurizio Ganz bomber di Brescia, Atalanta e Inter ed ora allenatore del Milan femminile, Masha Maiorano team manager del Costa Masnaga Basket femminile di serie A2 ed ex cestista di A1 e Gioia Mazzariello istruttrice di nuoto sincronizzato alla Pratogrande Garlate ed ex nazionale. Assente Antonio Rossi per un impegno a Sabaudia.
Ad introdurre la serata il presidente Andrea Mauri: «Abbiamo voluto condividere i nostri 55 anni di attività proponendo “We Me” che, in due momenti, mette in primo piano i valori dello sport nella società di oggi». Sono poi intervenuti per il Comune di Lecco l’assessore Emanuele Torri, Maria Grazia Nasazzi presidente della Fondazione Lecchese e il Delegato Coni di Lecco Daniele Pezzini.
Il presidente Mauri ha ringraziato per il loro contribuito anche Dario Righetti, Fabrizio Ranieri e Alessandra Milani, oltre alla Camera di Commercio Como-Lecco, Panathlon Distretto Italia, Panathlon Distretto Area 2 Lombardia, Picco Lecco, Basket Costa Masnaga, Pratogrande Garlate e i partners Metallurgica Alta Brianza, Invernizzi Assicurazioni, Rock Experience e F.lli Mauri.
Entrando nel vivo Franco Bertoli ha raccontato brevemente la sua lunga carriera fata di tanti successi, podi, medaglie e soprattutto la grande esperienza delle Olimpiadi di Mosca e Los Angeles.
«La vera sfida – ha detto Bertoli - è quella di essere campioni nella vita di tutti i giorni. Tutti si basa sul concetto del “triangolo” fra atleta, allenatore e genitore. Questo spirito, unito alla passione, è la molla che porta i giovani a fare sport a divertirsi sul “campo” trovando il giusto compromesso per non essere travolti dai social».
Maurizio Ganz ha raccontato la sua testimonianza da ragazzino: «Avevo il calcio nel sangue ed ogni occasione era buona per giocare. In quinta elementare in un tema scrissi che da grande avrei voluto fare il calciatore e diventare famoso. Un sogno che è diventato realtà. Ma non occorre essere campioni per fare sport. Io a calcio avrei giocato comunque, in strada o all’oratorio: solo perché mi piaceva fare sport con i miei compagni».
Masha Maiorano oggi coach delle giovanili a Costa: «Il ruolo di un allenatore oggi è di grande responsabilità e noi dobbiamo essere capaci di trovare i giusti equilibri anche nei rapporti con i genitori. L’allenatore ha il compito di motivare i ragazzi e insegare loro il rispetto per compagni e avversari».
Gioia Mazzariello: «La pratica sportiva è sicuramente un investimento formativo e culturale sulle nuove generazioni. Non deve togliere tempo allo studio. Si possono ben conciliare entrambe le cose e noi allenatori dobbiamo fungere da intermediari con la famiglia».
“We Me” si è chiuso mercoledì mattina con l’incontro all’Istituto “Bertacchi” e allo “Stoppani” di Lecco con il coinvolgimento di oltre duecento studenti. Relatori, con Bertoli, la capitana della Pallavolo OroCash Picco Serena Zingaro, Paolo Seletti head coach della Limonta Basket Costa, Luca Giudici capitano della Calcio Lecco 1912.
Una mattinata molto intesa con il coinvolgimento dei ragazzi e la bravura sia del realatore Bertoli che dei suoi “panchinari” nel continuare il viaggio ai confini tra sport e sfide quotidiane.
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