“Il linguaggio universale della Musica:
le 32 Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven”
Approda a Villa Erba (Cernobbio) il concerto conclusivo del monumentale ciclo “Il linguaggio universale della musica: le 32 sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven”, eseguito dal pianista fama internazionale Christian Leotta: il decimo appuntamento della tournée è in programma giovedì 30 marzo alle ore 21 appunto presso Villa Erba Antica a Cernobbio.
Lo straordinario programma, che prevede l’esecuzione di ben cinque Sonate in un solo concerto, presenta - fra le altre - due delle composizioni per pianoforte più famose in assoluto: la Sonata n. 8 in Do minore Op. 13 “Patetica” e la Sonata n. 23 in Fa minore Op. 57 “Appassionata”. Oltre a queste, Leotta eseguirà la Sonata n. 3 in Do maggiore, Op. 2 n. 3; la Sonata n. 19 in Sol minore, Op. 49 n. 1 e la Sonata n. 24 in Fa diesis maggiore, Op. 78.
Info e prenotazioni: Comune di Cernobbio
e
Il concerto è organizzato dall’Associazione Melos con il sostegno di Fondazione Cariplo e con la collaborazione e il contributo del Comune di Cernobbio.
Portare la grande musica fin quasi sulla soglia di casa, anche per coloro che non hanno la possibilità di raggiungere le sale da concerto nei capoluoghi, è l’obiettivo di questo progetto innovativo, che tocca altri 7 comuni del territorio lariano in una tournée di 10 concerti, fino al 30 marzo 2023, che intende proporre l’esecuzione integrale di tutte e 32 le Sonate per pianoforte di Beethoven.
IL PROGRAMMA
Il M° Christian Leotta così presenta il programma del concerto:
“La radicale e straordinaria evoluzione dello stile, della forma e del linguaggio, intrapresa da Beethoven fin dalla giovanile Sonata n. 3 in Do maggiore, Op. 2 n. 3, composta nel 1795 a venticinque anni d’età, viene ben presentata nell’odierno programma, che spazia fino alla Sonata n. 24 Op. 78, unica dell’intero catalogo scritta nell’inusuale tonalità di Fa diesis maggiore, composta nel 1809, dove Beethoven, in possesso di una tecnica compositiva senza pari, nell’“Adagio cantabile” d’apertura riesce nel miracolo di scrivere un movimento compiuto in sole quattro misure. Se con le prime tre Sonate per pianoforte dell’Op. 2, dedicate a Joseph Haydn, Beethoven asserisce il suo stile in modo netto, rispettoso della forma classica ma rompendo decisamente con il passato (il tutto mostrando di conoscere come forse solo Schubert quel raffinatissimo contrappunto portato alle vette più alte dal sommo Bach), con la Sonata n. 8 in Do minore Op. 13, recante il titolo originale di “Patetica”, scritta fra il 1798 e il 1799, si ha una vera e propria prima anticipazione dello stile “Romantico”, del quale Beethoven incarnerà profondamente gli ideali poetici ed estetici. La forma è posta sempre più al servizio del sentimento, che viene espresso dal compositore senza veli di alcun tipo, cercando di raggiungere davvero il cuore e l’anima dell’ascoltatore senza alcuna barriera. In questo senso, la Sonata n. 23 in Fa minore Op. 57, conosciuta come “Appassionata”, composta fra il 1804 e il 1805, può certamente essere considerata fra le opere più “romantiche” di tutta la storia della musica. Sentimenti intensissimi (a volte anche violenti) e forti emozioni sono qui espressi grazie all’utilizzo magistrale di una dinamica che spazia dal “più che pianissimo” (il rarissimo “ppp”), al “fortissimo”, oltre che ad uno straordinario virtuosismo strumentale.
Per contro, la Sonata n. 19 in Sol minore Op. 49 n. 1 che apre il recital, scritta fra il 1795 e il 1796, grazie al suo splendido primo movimento è in grado di creare un’atmosfera di vero raccoglimento ed intimità utilizzando pochissimi mezzi pianistici ed espressivi, dimostrando ancora una volta l’infinita arte compositiva del genio di Bonn”.
Ingresso gratuito con prenotazione a:
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Sito web ufficiale: www.christianleotta.com
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