Da Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:
Cominciamo da capo! Con questo significativo e sincero impegno il gruppo dirigente del Partito democratico cerca di riprendersi dal risultato negativo conseguito alle elezioni politiche del 25 settembre, aprendo una nuova fase costitutiva non solo del Pd ma della sinistra in Italia.
Infatti non tutti hanno ancora compreso questo significativo cambiamento. Non soltanto il circo mediatico, ma l’insieme dei cittadini italiani e tutte le forze progressiste che hanno a cuore il futuro democratico del Paese e non condividono di essere rappresentati da un governo di destra che rapidamente, anche dai suoi primi “atti identitari”, evidenzia l’incapacità di rispondere alle sfide imposte dalla crisi sistemica che stiamo attraversando.
Va inteso come un grande atto di umiltà e di coraggio che impone una seria analisi e riflessione rispetto alla necessità di avere uno strumento (nuova forza della sinistra) plurale, competente, radicata rappresentativa, propositiva nel saper tutelare gli strati sociali più esposti e vulnerabili, giovani, donne, lavoratori, pensionati, imprenditori autonomi, artigiani, l’ossatura della nostra società.
Questa campagna che è già in movimento coinvolge non solo gli iscritti e i militanti più vicini al Pd ma tutti i cittadini, le forze politiche, le associazioni che si richiamano alla democrazia, alla Costituzione, al lavoro e alla pace, che amano il futuro dell’Italia, dell’Europa, del mondo.
Sarà un percorso difficile che richiederà un profondo cambiamento di pensiero e d’azione in primis del gruppo dirigente che ha fallito su molti fronti, a partire dalla mancata unità, che dovrà riconoscere e con saggezza favorire un cambio generazionale di comando, di idee nuove emergenti che non hanno saputo interpretare, abbinato a un linguaggio comprensibile ed efficace.
Una nuova forma di partito orizzontale ramificata nei territori e nei luoghi di lavoro e di aggregazione, che sappia generare una capacità di elaborazione dei problemi locali con la globalità delle tematiche e soluzioni, che sappia rifondere il necessario entusiasmo partecipativo, l’operatività delle analisi del confronto delle idee e dell’azione concreta dei gruppi dirigenti ai vari livelli.
Le tematiche che ci attendono sono molteplici e complicate, la crisi economica accentuata dalla speculazione impunita su materie prime indispensabili come il gas, che si è decuplicato a spese dei cittadini delle famiglie e delle imprese, le diseguaglianze che rischiano di lacerare il nostro debole tessuto sociale, l’aumento del costo della vita sempre più incompatibile con stipendi e pensioni.
Il problema dei problemi, la guerra fratricida in Ucraina, dopo molti orrori e migliaia di morti e distruzioni, attende una soluzione politica, diplomatica. Occorre dar voce al dialogo che conduca alla pace, le sole armi potranno condurre a una escalation sempre più pericolosa anche per la nostra sicurezza. La storia non può essere calpestata, la monolitica posizione del gruppo dirigente del Pd, sostenta dai guerrafondai della Nato, non è condivisa dalla base e dall’elettorato del Paese.
Sergio Fenaroli (Lecco)
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