Da Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:
Dal 24 febbraio 2022, data dell’aggressione militare russa all’Ucraina, abbiamo solidarizzato, aiutato e accolto il popolo ingiustamente aggredito e svilito dalla sua sovranità, subendo gli orrori e le devastazioni di una guerra fratricida, suscitando rancori tanto profondi e radicati che non basteranno tre generazioni a lenirli.
Ora, a molti mesi da quell’atto scellerato, riteniamo si sia giunti a un punto tale nell’escalation militare che ci induca a dire “basta”, per dare parola alla diplomazia al dialogo tra le parti.
Chi è titolato ad aprire questa nuova e complicata fase è l’Occidente, è l’Europa, è l’Italia, sono le forze democratiche europee e nazionali, sono le persone che militano nei partiti e nelle associazioni del volontariato e non solo, le società nel loro insieme devono rivendicare questo obbiettivo.
E’ risaputo che tutti noi occidentali siamo parte di un’alleanza militare Nato a trazione Usa ed è chiaro a tutti che è l’altra parte sempre meno occulta che sta conducendo la guerra per procura, guidando il governo ucraino in uno scontro sempre più aggressivo con elevati costi di vite umane, con il rischio reale di condurci tutti nel baratro di una guerra nucleare atomica.
E’ giunto il momento di metterci in gioco, di far valere le ragioni della vita contro la morte, non può essere la contesa di un territorio a pregiudicare la vita dell’intera umanità.
Dobbiamo dare operatività alle parole di papa Francesco e di tantissimi intellettuali che si stanno spendendo, sinora inutilmente, contra questa guerra fratricida che doveva e poteva essere evitata.
La complicata soluzione del conflitto sta innanzi a noi, sta nella storia che è stata unilateralmente calpestata. Riprendiamo gli accordi e i trattati di pace, che sono stati accettati e sottoscritti dalla seconda guerra mondiale, al dissolvimento dell’Urss, al colpo di stato di piazza Maydan del febbraio 2014, agli accordi disattesi di Minsk e insieme troveremo le ragioni e le convenienze della Pace.
La realtà composita di questo mondo dovrà in futuro essere multilaterale nella salvaguardia della sovranità, dell’autodeterminazione e sicurezza di tutti i popoli. L’elevata tecnologia e la pericolosità degli armamenti, che oggi consentono di condurre i conflitti a distanza, da remoto, senza la fisica presenza sui luoghi della guerra, richiedono la definizione di accordi vincolanti anche con il diavolo per farle tacere.
Nei Governi, nelle classi dirigenti, nei partiti che li compongono devono prevalere queste logiche lungimiranti. Riusciremo a bandire tutta la falsa propaganda che giornalmente siamo costretti a subire dai canali televisivi pubblici e privati?
Molti di questi partiti e organizzazioni sindacali si stanno apprestando a una profonda analisi nei loro dibattiti e nelle tesi congressuali. Dobbiamo fare il possibile perché siano grandi occasioni e opportunità per riproporre con forza la necessità di aprire un dialogo e un confronto vincolante che conduca a considerare le ragioni e anche le paure dei nostri avversari.
Sergio Fenaroli (Lecco)
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