2022-10-03

“Escalation senza ritorno e ora siamo con un piede dentro la guerra mondiale atomica”


Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:

Bene ha fatto Papa Francesco, troppo inascoltato, a richiamare la comunità internazionale - unico finora a farlo - circa il pericolo incombente di una guerra mondiale nucleare, che deve essere fermata!

E’ una fase molto grave, quella che stiamo vivendo. L’aspetto ancora più grave è che non esiste una consapevolezza diffusa del pericolo. Mai ci si è trovati così vicini allo scontro militare di una escalation senza ritorno da quando è iniziata la guerra in Ucraina.

Il conflitto si è generato dal “colpo di Stato” di piazza Maydan nel febbraio 2014 e si è accentuato con l’invasione militare decisa da Putin il 24 febbraio di quest’anno.

Una guerra condotta per procura dal governo ucraino per l’Occidente che l’ha aizzata e sino ad ora sostenuta e guidata con invio di armi sempre più pesanti, efficaci per contrastare l’esercito invasore della Russia, isolata e emarginata dal contesto internazionale con pesanti sanzioni, incuranti delle vittime causate e dagli appelli inascoltati dalla maggioranza dei cittadini.

Due eventi significativi e gravi hanno arricchito lo scenario di guerra di per sé già tragico per gli orrori perpetrati contro l’umanità e il diritto internazionale: il primo il sabotaggio contro i due gasdotti Nord Strem 1 e 2, situati nel Mar Baltico, un atto criminale che squalifica chi l’ha compiuto, l’altro è la decisione unilaterale di annettere le quattro regioni del Donbass nella Federazione russa.

In Italia il dopo-elezioni che ha registrato la sconfitta delle forze politiche che avevano sostenuto il governo Draghi ha sancito per la prima volta la vittoria della destra nazionalista. E’ un indubbio indebolimento del quadro generale che si prospetta sia in Italia sia nell’intera Europa, che continua a sua volta ad annaspare e registra la propria inefficacia, subendo il condizionamento degli Usa e della Nato pur essendone parte determinante.

L’Europa a trazione Usa è la causa principale del suo affossamento, tutte le leadership europee sono allineate e subiscono le imposizioni americane, l’atlantismo tanto sbandierato è una implicita dichiarazione di sudditanza e una resa alle scelte Usa!

E’ da questa amara constatazione che soltanto i signori della guerra americani hanno titolo e dovere di intervenire in prima persona, con il presidente Biden, per indurre Putin e Zelensky al tavolo delle trattative per la pace.

Siamo nell’ottobre 2022. 60 anni fa, nell’ottobre 1962 quando scoppiò la crisi dei missili a Cuba, Kennedy ebbe l’audacia e il coraggio di imporre la pace con l’allora presidente dell’Urss Krusciov. Oggi, sia pure in un contesto diverso, si ripresenta lo stesso paradigma di bloccare una possibile guerra mondiale atomica.

All’epoca Papa Giovanni XXIII intervenne a favore della pace e riuscì nella sua opera, ora ci affidiamo a Papa Francesco. Ci auguriamo tanto che le medesime personalità possano raggiungere lo stesso obiettivo.

Solo in un contesto di pace assumeranno significato e valore la battaglie contro l’inflazione, la recessione, la perdita del posto di lavoro, l’aumento dei prezzi, l’impoverimento di ampi strati sociali, la difesa dell’ambiente in Italia, in Europa e nel mondo.

Sergio Fenaroli (Lecco)

Nessun commento:

Posta un commento