Da Sergio Fenaroli, lecchese, riceviamo e pubblichiamo questo contributo sulle elezioni politiche del 25 settembre:
Si è aperta nel Paese la campagna elettorale anticipata voluta dalla destra italiana che ha interrotto il lavoro complesso, anche se limitato sul piano internazionale e per la guerra in Ucraina, avviato con il Governo di unità nazionale guidato da Draghi.
In apparenza, dai sondaggi la destra è favorita, anche se con franchezza nel suo programma non vi è nulla di rassicurante sul piano democratico dei diritti dei cittadini. Si dispensano a parole denari a tutte le fasce sociali, non disponibili se non agendo con la “flat tax” a favore dei più ricchi e a scapito della maggioranza dei cittadini italiani, incuranti della Carta costituzione che giustamente indica la proporzionalità dei prelievi rispetto ai propri redditi.
Ripropone un personale vecchio e stantio già sperimentato dagli italiani, con l’aggravante del presidenzialismo, dell’uomo unico al comando, forte della metà più uno dei consensi degli italiani, che dispone su tutto e su tutti.
Un’altra caratterizzazione della destra italiana è relativa all’emigrazione. Nelle proposte dei suoi esponenti si evidenzia la strumentalizzazione del fenomeno, seminando odio e paura, la chiusura dei porti, il blocco navale. Non una parola, invece, contro il lavoro nero e la riduzione in schiavitù, in ossequio a una loro legge (la Bossi-Fini) che regola la complessa e delicata materia e che rivendica e attende umanità e diritti al lavoro regolare.
L’altro fronte progressista e democratico evidenzia in questa fase iniziale ma strategica un grande limite, proprio in considerazione dell’attuale legge elettorale in vigore che dovrebbe incentivare gli accordi e le coalizioni nella galassia di movimenti partiti e formazioni che a vario titolo si richiamano alla democrazia e alla Costituzione antifascista.
Lo sforzo posto in essere dal Partito democratico è stato indubbiamente lodevole. Il compito era arduo ma necessario, le forze e formazioni politiche che hanno compreso questa necessaria emergenza hanno mostrato la loro maturità, che mi auguro venga premiata dagli elettori, senza ogni dubbio riconosciuta dagli eventi storici.
A differenza di chi ha preferito far emergere il proprio ego personale e di “correre da solo”, offrendo in tal modo una sponda elettorale alla destra con la speranza di svolgere un ruolo poco dignitoso tristemente conosciuto dagli italiani - quello della “rendita di posizione” - pronti all’occorrenza a schierarsi con l’uno e con l’altro dei fronti che vinceranno le elezioni.
Ora la gravità della crisi e i costi che graveranno su tutti noi necessitano di idee e di azioni coerenti per farvi fronte.
Il programma deve porre al centro la priorità del lavoro per garantire dignità e serenità a tutti di affrontare il futuro ricco di incognite sui vari fronti: quello economico, quello dell’aumento dei prezzi e dei beni di prima necessità, che aggrediscono, impoverendoli, salari e pensioni troppo indifese dagli insufficienti meccanismi di tutela.
L’attuazione del PNRR rivendica un ruolo determinante e innovativo della pubblica amministrazione anche da parte dell’Europa, che deve evolversi in forma federale, superando limiti che impongono l’unanimità nelle scelte non più rinviabili in una visione intercontinentale, anche sul piano impositivo e della difesa.
In questa ottica la stessa alleanza militare difensiva atlantica, la Nato, necessita di una riscrittura, di un aggiornamento che risponda ai propri interessi economici di vicinanza con la stessa Russia, quale preferenziale viatico per la fine della guerra fratricida in Ucraina che deve essere conclusa senza vinti né vincitori, ma nel rispetto reciproco dei trattati storici che hanno garantito la pace dalla fine della seconda guerra mondiale contro il nazifascismo ad oggi.
Non è permesso a nessuno di scherzare sulla pelle degli altri, non è più tempo per le menzogne, i silenzi, le verità occultate e l’inganno dei cittadini, sia in campo internazionale sia in casa nostra.
Solo consolidando l’aggregazione di tutte le nostre forze, le nostre idee, le nostre storie di vita e di impegno attivo riusciremo a scongiurare un arretramento della nostra democrazia in Italia e, insieme, ad affrontare le difficoltà imminenti e future.
Sergio Fenaroli (Lecco)
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