Lorenzo Morandotti In via Borgovico 163 "nello spazio post modern Art Company” fino al 4 giugno le opere di Orietta Bernasconi con il titolo “Ventagli di astrazione” portano a Como una oasi di frescura e di rilassamento per il cuore e per la mente, e mai come ora ne abbiamo bisogno. La mostra ospita nello spazio post modern curato da Pierluigi Ratti e Carlo Pozzoni opere su carta, tela, acrilici e gesso che come sottolinea la presentazione ci fanno respirare, provocano un movimento simile alla percezione dell’aria, fluttuano inventandosi un vento nuovo e si aprono per abbracciare chiunque li voglia guardare.
Un vero bagno lustrale e purificatore come sottolinea il poeta Antonio Bianchetti presentando il mondo cromato della pittrice: “Questi colori ci tramettono un senso di quiete, perché se li guardiamo ad uno ad uno, sono loro ad aprirsi per catturare la nostra immaginazione, come se una tregua fosse necessaria nella nostra quotidianità. E non importa se vengono circondati da tutto il male che ascoltiamo quando accendiamo il televisore; quello che conta è percepire la loro mano tesa. Non è obbligatorio andare al di là del quadro stesso per inventarsi un nuovo paradiso: il giardino dell’eden ce lo abbiamo dentro da sempre e queste superfici lo sanno. Inoltre, ci fanno respirare; provocano un movimento simile alla percezione dell’aria; fluttuano inventandosi un vento nuovo e si aprono per abbracciare chiunque li voglia guardare, lasciando in ogni sfumatura un senso di pace che si eleva”.
Un’oasi riposante con colori ora caldi ora freddi che esplora matericamente l’unione alchemica tra superficie pittorica, nelle sue alterne e incessanti stratificazioni, e lo spazio perimetrale della cornice, in un originale tutt’uno senz’altro degno di nota e di attenzione in un mondo dove spesso ci si improvvisa artisti e sperimentatori perdendo di vista la gioia primigenia dell’atto creativo e coltivandola con passione e umiltà.
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