Semplicità e tanta emozione questa mattina nell’Aula magna del Chiostro di Sant’Abbondio, a Como, dove sono stati proclamati gli ottanta dottori di ricerca dell’Università dell’Insubria del XXXII e XXXIII ciclo. Ha consegnato i diplomi il professor Daniel Shechtman, Premio Nobel per la chimica del 2011, una presenza disponibile e informale che ha avuto per tutti un sorriso e parole gentili.
«Avete realizzato un grande investimento nella vostra formazione e professionalità, sarete degli esperti, degli scienziati, dei leader – ha detto Daniel Shechtman in inglese – ma non dimenticate mai il vostro lato umano, è estremamente importante. La scienza fa progressi molto velocemente. Un paio di anni fa come tutti sappiamo c’è stata la pandemia, in un anno siamo riusciti ad implementare il vaccino: questo è il progresso della scienza. La scienza cambia la nostra vita. Voglio congratularmi con voi, uomini e donne, donne e uomini e spero che voi possiate diventare dei leader nella vostra nazione per la scienza, l’educazione per la pace e per le pari opportunità. Vi auguro buona fortuna per il vostro futuro».
La cerimonia è stata presentata dal direttore della Scuola di Dottorato professoressa Daniela Negrini, con i coordinatori dei corsi di Dottorato dell’ateneo, che rappresenta il terzo ciclo della formazione superiore e, al contempo, il primo stadio dell’attività di ricerca.
«L’occasione è veramente speciale, siamo onorati di avere qui tutti voi, giovani scienziati, nuova generazione di elevata professionalità – ha commentato Daniela Negrini – e siamo onorati di avere qui il professor Daniel Shechtman, che non solo è conosciuto per la sua attività di ricerca, la sua intelligenza, ma anche per la forza con cui ha portato avanti le sue idee, qualità che permettono di raggiungere traguardi così importanti. Il professor Shechtman è quindi il perfetto esempio per voi di cosa significa fare ricerca. Un doppio esempio: un eccellente scienziato e una eccellente persona».
Giulio Casati, professore emerito dell’ateneo, ha citato la Giornata della luce e il Festival della luce, giunto alla nona edizione e dedicato allo scienziato comasco Alessandro Volta: «Nonostante la scoperta di Volta abbia cambiato le nostre vite, è poco conosciuto. Nessuno sa da cosa deriva la parola “volt”. È importante per noi rilanciare la figura di Volta e contribuire alla diffusione della ricerca scientifica. Ed è importante presentare al pubblico nel modo più comprensibile possibile il significato delle nostre scoperte scientifiche».
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