2022-04-06

“L’Unione europea ha il dovere di fermare la guerra in Ucraina e i suoi orrori”

“In Occidente dovrebbe prevalere la ricerca del dialogo diplomatico, isolando i signori della guerra, valorizzando gli specifici interessi di vicinanza e favorendo il cessate il fuoco”

 


Da Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:

Ogni giorno, da quando è iniziata la criminale invasione dell’Ucraina, assistiamo agli orrori, alle violazioni, ai massacri di persone innocenti che avevamo già visto in altri scenari di guerra: dal Vietnam alla Jugoslavia, dall’Iraq all’Afghanistan. Proprio da questi orrori all’umanità, per evitare che si ripetano, è necessario difendere e preservare la pace.

Questo non significa essere equidistanti. Tutto il mondo si è schierato dalla parte del popolo ucraino. Noi siamo dalla parte di tutti i popoli, anche con il popolo russo, a sua volta vittima di questa guerra.

Le nostre preoccupazioni inascoltate sono insorte molto prima del 24 febbraio, quando iniziò l’invasione militare, una guerra che poteva e doveva essere evitata. La nostra ferma accusa va ai Governi di tutta Europa, agli Usa, alla Nato, alla Russia per la criminale invasione decisa da Putin.

Le responsabilità del conflitto sono conosciute, vanno ripartite tra chi le ha aizzate con fiumi di dollari e armi, con l’obiettivo espansionistico e destabilizzante, e chi ha deciso di invadere l’Ucraina, negando l’esistenza di uno Stato sovrano, provocando gli orrori disumani che ben conosciamo insiti in tutte le guerre.

A differenza del passato, oggi incombe un conflitto che progressivamente potrà portare a estreme e funeste conseguenze per l’intera umanità. L’alternativa agli accordi, scelta dall’Occidente e imposta dal governo Usa, è quella belligerante, con sanzioni sempre più stringenti e la corsa agli armamenti.

Una strada sbagliata che prolungherà il conflitto con tutte le conseguenze negative. In altre guerre le chiamavano “effetti collaterali”, in realtà sono crimini e orrori all’umanità, ai civili, donne e bambini ai quali va tutta la nostra solidale accoglienza e ospitalità, ma non basta.

In Occidente dovrebbe prevalere un impeto dell’Unione europea alla ricerca del dialogo diplomatico, isolando i “signori della guerra”, valorizzando gli specifici interessi di vicinanza, favorendo il cessate il fuoco, creando le premesse per gli accordi che dovranno segnare il futuro per una pace duratura, salvando così il popolo ucraino e la nostra coesistenza.

Un compito arduo, difficile ma imposto dalla drammaticità dei tempi e dagli eventi.

Devono cessare il servilismo e la sudditanza dell’Europa nei confronti degli Usa.  I veri amici non dicono sempre sì e in questo momento devono prevalere la nostra maturità e l’insegnamento dei padri fondatori dell’Europa.

Costruire la pace non è debolezza o cedimento, evitare la guerra implica considerare le ragioni e le paure dell’avversario, esclude decisioni unilaterali dettate dalla presunta superiorità, di dominio di sopraffazione. Il popolo ucraino è parte integrante dell’Europa di pace che vogliamo costruire.

I rispettivi governi europei si facciano carico di questo compito prioritario. Non mancheranno loro la condivisione e il sostegno dei popoli, che già ampiamente hanno manifestato a sostegno della pace e non mancheranno di farlo in futuro.

La guerra non vedrà vincitori o vinti, la pace non sarà un regalo, ma un’opera favorita da una moltitudine di popoli che vuole vivere, coesistere, cooperare in pace e in libertà.

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