L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di giovedì scorso ha generato conseguenze anche sul nostro mondo imprenditoriale, che ad oggi, dopo quattro giorni di guerra, è in forte allarme per i rapporti commerciali in bilico con questi due paesi.
Il nostro Centro Studi ha condotto un’indagine flash con gli imprenditori associati ad Api Lecco e Sondrio su questo tema e il quadro che ne è uscito è di forte allarme nelle nostre aziende soprattutto per il chiudersi di un mercato che negli ultimi anni stava crescendo, in particolare con la Russia. Il 29% delle aziende Api, infatti, esporta in questo paese, mentre il 13% lo fa in Ucraina.
C’è preoccupazione per i rapporti commerciali e i pagamenti, ma anche per i possibili ulteriori rincari riguardanti i costi di energia elettrica: il 65% delle nostre imprese teme un’impennata dei prezzi. Sale anche la preoccupazione per i ritardi di fornitura: il 14% è in forte allarme, il 23% in allarme mentre il 29% preoccupato.
Riguardo le sanzioni economiche che l’Unione Europea ha deciso di applicare alla Russia, il 50% delle nostre aziende pensa siano giuste ma potrebbero avere conseguenze gravi sulla loro attività, non solo per quelle che operano direttamente con questo paese.
Il 20% delle imprese intervistate chiederebbe un ulteriore inasprimento delle sanzioni per la nazione guidata da Vladimir Putin, mentre un non trascurabile 23% avrebbe auspicato un atteggiamento neutrale da parte dell'Italia.
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