Il Consiglio della Categoria Merceologica Metalmeccanico, aperto alle imprese del gruppo, è stato occasione per fare il punto sullo scenario con particolare riferimento al settore
Il Presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, è intervenuto al Consiglio della Categoria Merceologica Metalmeccanico di Confindustria Lecco e Sondrio che si è tenuto ieri, mercoledì 23 marzo, a Lecco presso la sede dell’Associazione.
“Ringraziamo il Presidente Visentin per la sua presenza a Lecco - ha sottolineato il Presidente della Categoria Merceologica Metalmeccanico di Confindustria Lecco e Sondrio, Giacomo Riva - e per averci dato modo di confrontarci su molti temi che riguardano il metalmeccanico e tutto il mondo delle imprese. Costi di energia e materie prime sono punti critici sui quali tutti stiamo portando la massima attenzione, perché il futuro delle imprese e la stabilità economica del Paese stesso sono fortemente condizionati da questi elementi e dalle soluzioni che le Istituzioni sapranno individuare per supportare il sistema produttivo. Ma abbiamo toccato un altro tema molto rilevante e un punto critico ormai da tempo: quello della difficoltà nel reperire risorse umane e skill allineate alle esigenze di sviluppo delle aziende. Sappiamo bene che senza le competenze non ci può essere vera crescita per le imprese e che per gestire una fase complessa come questa è fondamentale il ruolo del capitale umano e, infatti, da tempo sia la nostra Associazione sia Federmeccanica sono impegnate nella riduzione del mismatch fra domanda ed offerta di lavoro”.
“Dobbiamo guardare avanti, darci una prospettiva - ha rimarcato il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva - ma ora abbiamo di fronte a noi un periodo ancora molto difficile. Quanto dobbiamo attendere prima che il Governo metta a punto un piano organico per affrontare questa tempesta perfetta? Tutte le aziende e soprattutto le PMI sono oggi in grande difficoltà, assieme ai loro collaboratori, e senza interventi di ampia portata il rischio è che non tutte nostre aziende ce la facciano, con ripercussioni su occupazione e stabilità economica”.
“Questi sono momenti importanti per cogliere le istanze che emergono dal territorio - ha detto il Presidente di Federmeccanica, Federico Visentin - e incontri come quello di oggi rispondono ad un grande bisogno di confrontarsi sulle dinamiche in atto e sui problemi che ci accomunano. Come noto, Federmeccanica ha portato avanti negli ultimi anni un forte cambio di passo nelle relazioni industriali, partendo da un approccio inclusivo che vede tutte le parti impegnate per lo sviluppo e la crescita delle persone e delle imprese. La centralità della Persona è uno dei cardini della nostra azione, da sempre. Non a caso io stesso, ancor prima di assumere la carica di Presidente, mi sono occupato sin da subito di education: dal mondo della scuola si possono e devono costruire le basi per il futuro. L’investimento sulle Persone è il primo modo per costruire quelle relazioni con i nostri collaboratori che sono di importanza così centrale. Un aspetto sul quale investiamo da tempo. Tutto questo, va continuamente contestualizzato: quello che abbiamo vissuto, in questi terribili anni segnati dalla pandemia da Covid-19, sta determinando anche un cambio di mentalità. Su questo ci stiamo interrogando e il confronto diventa ancora più importante. Anche perché, non dimentichiamo, per le aziende essere strutturati, anche dal punto di vista delle risorse umane e della loro gestione, significa avere la capacità di affrontare temi nuovi, fra i quali la complessa sfida della transizione ecologica”.
Una transizione destinata ad avere un forte impatto anche sul settore automotive, con la previsione del passaggio all’elettrico nei prossimi anni. “Un segnale preoccupante che abbiamo rilevato nella nostra ultima analisi di scenario - ha rimarcato il Presidente Visentin - è che nel 2021 l’industria metalmeccanica è andata sostanzialmente bene recuperando i valori del 2019, diversamente dal PIL nazionale; fa però eccezione il settore auto che rappresenta un comparto trainante. È quindi necessario portare attenzione su questo tema, ragionando su modi e tempi per gestire nel modo corretto la transizione, puntando su politiche industriali di ampio respiro che non si limitino ad affrontare l’emergenza con misure a sostegno della domanda, ma che includano interventi mirati sull’offerta come ad esempio la ricerca e sviluppo, il supporto per la crescita dimensionale delle imprese. Il tutto andrebbe realizzato in un quadro di neutralità tecnologica fermo restando l’obiettivo del raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni”.
All’intervento del Presidente Visentin ha fatto seguito un dibattito aperto con le aziende partecipanti, che ha toccato numerosi aspetti: dalla necessità di creare sinergie e fare fronte comune in un momento complesso come l’attuale, fino all’organizzazione del lavoro e alla gestione dello smart working, che si è diffuso in modo importante nel periodo della pandemia, passando per i temi attinenti il capitale umano, il reskilling e lo sviluppo delle competenze, con anche gli investimenti su percorsi formativi di eccellenza come gli ITS.
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