Al Teatro Sociale di Como, martedì 15 febbraio alle ore 20.30 andrà in scena Il grande giorno, uno spettacolo che fortemente rispecchia la transizione ecologica su cui sta lavorando il Teatro.
La compagnia Mulino ad Arte, capitanata da Daniele Ronco, ha creato il Teatro a pedali, un format ecosostenibile in cui il protagonista è lo spettatore.
Nove bike dotate di cambio con generatore alla ruota da 250w, cavalletto e supporto bici per pedalata in sicurezza, cavo di connessione elettrica collegato ad un accumulatore: attraverso questo sistema si consentirà al pubblico di vivere un evento esperienziale in cui grazie alla sua pedalata si illuminerà la scena teatrale.
Il vero carattere innovativo di Teatro a pedali è il software sviluppato da Elettrotech, azienda di elettrotecnica del torinese, che permette di mettere in rete le bike, dotate di uno schermo su cui appaiono molti dati legati alla pedalata: watt accumulati singolarmente, watt accumulati nella sessione di pedalata, classifica dei pedalatori.
Daniele Ronco porta così in Teatro la sostenibilità ambientale, una riflessione che l’attore ha avviato ormai da alcuni anni, prima con il monologo Mi abbatto e sono felice, in cui Ronco recita e pedala in sella alla vecchia bici del nonno, illuminando così - grazie alla dinamo - la scena teatrale, ora con questo nuovo spettacolo, messo in scena con la formula Teatro a pedali, che permetterà al pubblico di essere protagonista di un’esperienza divertente, originale e soprattutto green.
“L’idea di parlare di sostenibilità ambientale – racconta Daniele Ronco – nasce dalla riflessione che mi ha accompagnato nei mesi successivi alla morte di mio nonno, una persona che mi ha insegnato tanto e che stimo infinitamente per la condotta di vita esemplare tenuta durante i novantuno anni trascorsi su questo pianeta. Da quel momento qualcosa in me è cambiato e ho fatto delle scelte scomode ma necessarie, almeno per me. Fra queste c’è quella dell’alimentazione: sono vegano da diversi anni e all’inizio non è stato facile, in verità ancora adesso lo è; non si è pronti ad accettare dei veri cambiamenti, perché molte persone, per fortuna non tutte, sono accecate dagli stereotipi, dall’apparire e dalla rincorsa al proprio successo personale. No, non sono vegano perché vorrei che tutti lo diventino, sono vegano perché penso che nel 2022 sia una delle azioni più forti che ognuno di noi possa fare per il nostro pianeta.”
Lo spettacolo parla del mondo di oggi, in cui tutto va così veloce che non si ha nemmeno il tempo per pensare. Che cosa accadrebbe se improvvisamente fossimo costretti a rallentare?
Il protagonista è Ettore Stein, che vive in un appartamento “design” che ricorda un acquario, con la moglie Elisabetta e Arturo, un pesce pagliaccio rinchiuso a sua volta in un altro piccolo acquario. Ettore è candidato a diventare il nuovo capo del governo. È alla soglia della consacrazione come il più giovane premier mai stato in carica in Italia. Si è appena chiusa la campagna elettorale e ad Ettore non resta che attendere il responso delle elezioni, certo di uscirne vincitore indiscusso.
Proprio quando sembra che tutto stia andando per il meglio, Ettore viene lasciato da Elisabetta, esasperata dal non riconoscere più il ragazzo premuroso e amorevole conosciuto all'università.
Rimasto solo con Arturo, Ettore riceve una visita inaspettata che lo proietta in un viaggio surreale e onirico, con una inaspettata e sorprendente evoluzione che lo porterà a riconnettersi con il proprio vero sé.
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