«Milani è stato un grande della letteratura italiana. Scriveva Rodari nella presentazione di Efrem soldato di ventura “Per raccontare avventure, secondo me, non c’è nessuno più bravo di di Mino Milani”. Con I cavalieri della tavola rotonda, Sir Crispino, Martin Cooper, e soprattutto Tommy River ha accompagnato milioni di ragazzi alla conquista di una coscienza. Nel suo libro Dall’Impero alla Repubblica ha ridotto a sintesi un millennio e mezzo della nostra Storia con leggerezza e proprietà mettendo in evidenza le questioni cruciali con un talento narrativo degno del miglior divulgatore. La sua biografia critica di Giuseppe Garibaldi “al di là di ogni intento celebrativo supera gli ambiti e i limiti dell’apologetica e della devozione per ritrovare un Garibaldi umano senza per questo pretendere che cessi di essere eroe”(Giovanni Spadolini). Un Piccolo destino di grande scrittore e di grande amico.» dichiara l’editore Fiorenza Mursia, presidente di Ugo Mursia Editore.
Di Ugo Mursia Mino Milani scrive «Eravamo amici io e Ugo Mursia, ci dicevamo delle cose, certe volte ci si guardava un po’ male, perché eravamo fatti ciascuno alla sua maniera, e però si andava d’accordo. Fu lui a pubblicare tutto Tommy River, e a farmi scrivere le biografie di Bixio e di Garibaldi. Quando maledettamente se ne andò, mi lasciò un vuoto che non si è ancora colmato.»
Alcune citazioni dalla sua autobiografia “Piccolo destino” (Mursia, pagg. 186, Euro 14,00), che ben descrivono la sua vita e il grande uomo e scrittore che è stato:
Sullo scrittore: «…a me davvero basta aver trovato l’editore: se c’è lui, debbono esserci i lettori, e io credo che bastino, tanti o pochi che siano; più sono, meglio è, naturale, ma mi pare che debbano venire da soli, e in libreria. Forse sbaglio, ma così mi va bene.»
Su Garibaldi e l’Italia: «Di Garibaldi altri fecero, e fanno ancora oggi, una specie di palestra per le loro sciocchezze…», «sento rispondere, ma Garibaldi, il tuo Generale, è un fallito, come dimostra l’Italia che lui ha messo insieme…L’Italia non s’aveva da fare: a quest’ora saremmo tutti ricchi, prosperi, felici. Più illusi di così. Meno capaci di credere e di sperare e di realizzare di così. Più italiani di così. Chissà: forse a fallire è stata l’Italia e non Garibaldi e i suoi…Lo volete a tutti costi fallito? Ma anche così, suscita l’ammirazione, il rispetto e la devozione se non altro di quanti sono “armati di fantasia”, come diceva Cunningham Greene; e la fantasia ti permette di vedere quello che non tutti, o anzi ben pochi, vedono. Il Generale non è uomo per piccole cose; e meno che mai per piccoli uomini.»
Su se stesso: «Pensavo oggi, camminando piano nel mio giardino bianco di neve, che malgrado tutto e nonostante il mio piccolo destino, ho avuto una vita fortunata. Il fatto stesso che non abbia grandi cose da raccontare è la garanzia della mia fortuna.»
Un piccolo destino che l’arte di grande scrittore ha trasformato nel meraviglioso romanzo di una vita dove s’intrecciano storie collettive e individuali, uomini illustri e ragazzotti di campagne, le grandi città e i paesi della Bassa, i personaggi dei romanzi e le persone reali. Ci sono in queste pagine gli anni duri del Secondo conflitto mondiale, l’Italia povera ma bella del dopoguerra, il mondo dei giornali e delle case editrici degli anni Sessanta e Settanta, le passioni politiche, le emozioni letterarie e le riflessioni su una «vita semplice» vissuta pienamente. Mino Milani, classe 1928, dopo aver regalato romanzi indimenticabili a tre generazioni di lettori, si concede il divertimento di passare la pagina e di diventare come uno dei suoi personaggi.
Con Mursia, Mino Milani ha pubblicato, fra gli altri, “Dall’Impero alla Repubblica”, “Giuseppe Garibaldi”, “Vita e morte di Nino Bixio” e anche diversi titoli per ragazzi diventati ormai dei grandi classici come il ciclo di “Tommy River”, “I cavalieri della tavola rotonda”, “La ricerca del Santo Graal”, “Efrem soldato di ventura”, “Sir Crispino”, “Garibaldino senza saperlo”.
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