Alberto Casiraghy ha intrapreso una feconda produzione pittorica nel corso di quella lunga stagione pandemica che per mesi ha prospettato di fronte ai nostri occhi solo quegli scenari desertici da sempre caratterizzanti il repertorio iconografico di Nando Crippa. Se i personaggi dello scultore sono infatti ontologicamente parte di microcosmi solipsistici da sempre, Casiraghy ha dovuto compensare l’assenza dell’universo umano che popolava quotidianamente la sua wunderkammer di Osnago con un arsenale di immagini provenienti dai repertori più disparati: i tanto amati animali, le matrici xilografiche di Porazzi, forme geometriche, nuvole, arcobaleni, liutai e altro ancora, combinati in infinite disposizioni animate da una tavolozza arcobaleno.
In mostra fino al 12 marzo oltre trenta opere su carta e cinque piccole tele di Alberto Casiraghy, una decina di bassorilievi e tre sculture in terracotta dipinta di Nando Crippa; il tutto documentato in un catalogo con testo critico di Isabella Maggioni e grafica di Paolo Vallara.
Ad accomunare i due artisti in questo Duetto Visivo c’è di certo la medesima attitudine a prendere la vita con leggerezza calviniana. I poetici mondi di carta e terracotta dei due autori sono parti imprescindibili del loro patrimonio genetico, li accompagnano quotidianamente alla scoperta della vita, mantenendo lo stesso sguardo d’incanto sulle cose. Noi spettatori siamo chiamati a prendere parte a questi spettacoli, più che mai consci che l’autentica esperienza antropologica resta quella dell’incontro.
Alberto Casiraghi (Osnago 1952), in arte Casiraghy (“per un piccolo vezzo”, ama dire lui), è poeta, pensatore, pittore, ex liutaio, violinista e fondatore della casa editrice Pulcinoelefante.
Ha pubblicato moltissimi libri fa cui: Aforismi per bambine inquiete, disegni di Igor Ravel (La vita felice, 1997), L’anima e la foglia, presentazione di Giuseppe Pontiggia, (Frassinelli, 2003), Gli occhi non sanno tacere; Aforismi per vivere meglio, con un testo di Sebastiano Vassalli e illustrazioni dell’autore (Interlinea, 2010), Squittìi, 77 aforismi quieti e inquieti (A.G. Bellavite, 2012). Nel 2016, Silvio Soldini gli dedica il documentario “Il fiume ha sempre ragione”.
Nel 2018 la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese promuove una sua grande mostra al Refettorio delle Stelline di Milano e nel 2019 Casa Boschi Di Stefano acquisisce l’archivio completo dei suoi “Pulcini”. Ha recentemente tenuto mostre presso la Leo Galleries di Monza e la Galleria Melesi di Lecco.
Nando Crippa (Merate 1974), ha studiato al Liceo Artistico Statale di Bergamo e alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Vive e lavora a Casatenovo in provincia di Lecco.
Principali mostre personali: Galleria Melesi, Lecco, 2019; Galleria Seno, Milano, 2019; BoCS Art, Cosenza, 2019; Galleria Il Milione, Milano, 2018; Galleria Carifano, Fano, 2018; Galleria Credito Valtellinese/MVSA, Sondrio, 2017; Museo del Parco, Portofino, 2016; Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Arezzo, 2015; Galleria Armanda Gori, Prato, 2014; Galleria Melesi, Lecco, 2012; Galleria Seno, Milano, 2011; Castello di Rivara, Torino, 2007 e 2008; Museo Casa del Console, Calice Ligure, 2006.
Di lui hanno scritto: Luca Beatrice, Valerio Dehò, Giacinto Di Pietrantonio, Angela Faravelli, Luigi Fassi, Matteo Galbiati, Angela Madesani, Gian Ruggero Manzoni, Fabio Migliorati, Serena Mormino, Marco Rota, Stefano Taccone.
Nessun commento:
Posta un commento