Sergio FenaroliL’Unione Europea pensata e costruita dai nostri padri fondatori era basata sulla necessità di garantire ai popoli europei martoriati dalla prima e dalla seconda guerra mondiale, la cooperazione, la coesistenza nella Pace.
Non è stato un cammino facile e scontato, la “guerra fredda” da subito imposta dagli Stati Uniti, ha fortemente intralciato e condizionato questo processo di costruzione e integrazione europea, imponendo la propria supremazia e la subalternità dei vari Governi europei.
La caduta del muro di Berlino il 9/11/1989 ed il dissolvimento dell’Unione Sovietica il 31/12/1991, la fine della guerra fredda ha illuso molti autentici europeisti pacifisti, posti immediatamente con le spalle al muro per il disfacimento di molti Paesi e Stati del campo ex sovietico e socialista.
Non solo quelli facenti parte della “cortina di ferro” come le tre Repubbliche Baltiche, ma la stessa ex Jugoslavia con sanguinosi conflitti armati nell’area Balcanica, con spinte nazionalistiche e contese territoriali sfociate in vere guerre come nell’area Caucasica e nel Mar Nero.
Di fatto tutti gli ex Paesi della cortina di ferro, sono stati integrati organicamente sia nel’Unione Europea ma anche nella alleanza militare della NATO con il conseguente spiegamento di uomini e armamenti strategici annessi. Ultimo in ordine cronologico è l’Ucraina dal colpo di stato del Febbraio 2014, sostenuto e finanziato dagli USA. La crisi esplosa in Kazakistan dai contorni poco chiari, uno Stato con poco meno di 20 milioni di abitanti ed un estensione più ampia dell’intera Europa Occidentale con giacimenti petroliferi e minerali inesplorati, non fa ben sperare.
Risulta evidente ad ognuno, che eccezion fatta per la Bielorussia, la “cortina di ferro” si è spostata agli stessi confini della Federazione Russa. La strategia annessionista ed espansionista posta in atto dalla NATO dalla caduta del muro di Berlino ad oggi, ha modificato destabilizzando unilateralmente gli equilibri strategici sanciti alla fine della seconda Guerra mondiale.
Da diversi mesi,stiamo assistendo da spettatori inerti ad una pesante escalation con minacce e spiegamento di forze militari ai confini tra l’Ucraina e la Russia, la quale minaccia un intervento armato qualora l’Ucraina ancora esclusa, entrasse organicamente nella NATO.
L’Italia, l’Europa, devono prendere consapevolezza della gravità di questa crisi che ci coinvolge in prima persona ed imporre un’azione diplomatica che privilegi il confronto alla sterile ed infruttuosa e perdente strategia delle sanzioni alla Russia, l’azione politica e diplomatica deve prevalere.
Dobbiamo rifarci agli insegnamenti dei nostri padri fondatori, l’annessionismo espansionista imposto dai “signori della guerra” e dai nazionalisti, rischia di avere ancora una volta la meglio, non è bastato la disfatta dell’Occidente in Afghanistan, ora questi fanatici vogliono puntare alla Russia.
I Popoli Europei hanno saputo fare tesoro dei propri errori, riconoscendo le reciproche ragioni e paure, da allora abbiamo sempre vissuto in Pace. Oggi siamo chiamati ancora a quello stesso spirito ed impegno, usare la nostra intelligenza e capacità, la Pace non è un regalo è un valore universale, si conquista e si difende ogni giorno e deve valere per tutti.
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