2022-01-03

ATTESISSIMA L’USCITA DEL NUOVO “SINGOLO” DI BIAGIO BOTTI, “FINO IN ITALIA”, ISPIRATO A UN ECCEZIONALE “LIBRO – VERITA’ “

di Germana Marini - Ho avuto più volte modo di trattare di Biagio Botti, stimato cantautore e autore di testi e melodie di grande coinvolgimento emotivo, attualità e pregnanza. 

Di prossima uscita, ora, un suo nuovo singolo. Un brano dal titolo “Fino in Italia”, ispirato a seguito della lettura del libro di Fabio Geda, dal titolo: “Nel mare ci sono i coccodrilli”, storia vera di Enaiatollah Akbari. “Un libro che mi venne regalato anni fa”, Biagio Botti spiega, “e del quale mi sono innamorato all’istante, al punto di dar voce anche in musica al protagonista , scrivendola e cantandola in prima persona… Va specificato che il testo (ovviamente un riassunto) è interamente dell’autore Fabio Geda e del protagonista Enaiatollah, tranne una mia frase che è la seguente: “Vengo dall’inferno senza rabbia che prevalga, ma voi pur nati in paradiso la paura vi comanda”, e nel finale mi sono permesso io di chiudere con un “Grazie Italia”. 

Questa la trama del libro:  

“Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a  

Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita.  Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto, e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta, corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate.  Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, e ti lascia solo. 

Da questo tragico atto d’amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l’incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. 

Un’odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l’ironia, né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. 

Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età. Questa è la sua storia”. 

 

Riportiamo ora il testo della canzone : 

 

FINO IN ITALIA 

 

Nato nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, risarcimento vivente senza colpa e senza età.  

Mentre mi accarezza i capelli, mi lascia tre regole in tasca: 

non usare le droghe, non usare armi e non rubare. 

Lei è mia madre e mi lasciò da solo… 

Ma questo tragico atto d’amore mi salvò. 

 

Il mare impazzito, montagne gelate e compagni persi per strada, Pakistan, Iran, Turchia, poi la Grecia e l’Italia… 

Non è l’infanzia che avrei voluto, e questo viaggio nel terrore mi portò fino in Italia. 

La scelta di emigrare è il bisogno di respirare e la speranza di una vita migliore e più forte di qualsiasi sentimento. 

Vengo dall’inferno senza rabbia che prevalga, ma voi, pur nati in paradiso, la paura vi comanda. 

 

Ricordo mia madre, mi lasciò da solo, ma questo tragico atto d’amore mi salvò… 

Non è l’infanzia che avrei voluto, e questo viaggio del terrore mi portò… 

Fino in Italia, ecco l’Italia! Fino in Italia, ecco l’Italia! Grazie, Italia! 

 

La riflessione che rapisce l’ascoltatore, soprattutto soffermandosi sulla frase di Biagio: “Vengo dall’inferno senza rabbia che prevalga, ma voi, pur nati in paradiso, la paura vi comanda”,  è quella di una sempre più presente consapevolezza che l’essere umano ha smesso di apprezzare la propria condizione, nonostante essa sia agiata e completa di ogni bene necessario, egli lamenta una sorta di incompletezza e brama il possedere il superfluo, senza tuttavia comprendere che vi sono realtà non lontane da lui all’opposto, che gioiscono per una briciola, per un po’ di tepore, per un sorriso. (Recensione al brano di Sabrina Lavecchia) 

 

Concludiamo osservando che il tema dell’emigrazione è più che mai sentito ai giorni nostri, come l’anelito a un’esistenza più a misura umana. Dignitosa. Gratificante. 

“Mare impazzito, montagne gelate e compagni persi per strada”, il testo lamenta. Ma alfine, poi, il riscatto dall’oppressiva soggezione e schiavitù! 

Qualcosa che rimanda alla pulizia etnica dei Talebani in Afghanistain, al fondamentalismo islamico, così intransigente e violento... . Alla “Fuga in Egitto” di Maria, con il Bambino Gesù che le gravava nel grembo e Giuseppe, addolorato di non trovare per la Vergine Santa riposo, e tutto teso a sfuggire alla “strage degli innocenti”, perpetrata da Erode.  

Una storia infinita che puntualmente si ripete a rammentarci che è nostro preciso dovere opporci ai tiranni e ai loro meschini, biasimevoli piani. 

E questo “singolo” dell’amico Biagio avrà sicuramente un valore, non musicale soltanto, bensì propedeutico! 

 

Il brano è stato prodotto e arrangiato da Stefano Fumagalli di HDStudio Lecco. 

Realizzazione grafica di Adamo Acquistapace. 

Fino in Italia sarà disponibile su tutti i digital store dal 7 Gennaio 2022. 

Il 17 Gennaio invece uscirà anche Il videoClip, realizzato da Antonio Losa e prodotto dallo stesso cantautore. 

 

https://www.youtube.com/channel/UCdaEa5xwouzlpVXtWmTTvOg 

https://www.facebook.com/biagio.botti/ 

www.biagiobotti.it    https://open.spotify.com/album/6wcWhsSYOWsSuIs3mX2ijv 









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