Lorenzo Morandotti - Per Santa Lucia gli è stata regalata da un vivaista un rosa che porta il suo nome, nel segno dell'amore per la vita. «Nel marzo 2018, dopo tredici anni, sono riuscito a mantenere la promessa che avevo fatto a me stesso in coma: “scrivere un libro” che rendesse onore alla mia vita, alle donne e alle persone che mi hanno amato». A parlare è Arturo Croci, giornalista ed editore specializzato in florovivaismo e giardinaggio, diplomatosi oltre mezzo secolo fa alla scuola di Minoprio, tra i fondatori, con l’imprenditore tessile comasco Moritz Mantero, di “Orticolario”, la manifestazione dedicata al giardinaggio evoluto a Villa Erba di Cernobbio, e membro del comitato organizzatore della grande fiera “Euroflora” a Nervi presso Genova. Nonché ideatore della “Festa dei nonni” nazionale nel 1997 con Franco Locatelli.
Croci, dopo il risveglio dal coma (naturale e poi indotto dal 15 dicembre al 4-9 gennaio 2006), ha lottato per tornare a camminare e a vivere. Il libro che raccoglie la sua testimonianza - e racconta come dopo il coma abbia riscoperto la scrittura e la poesia dopo una vita spesa a scrivere di fiori e piante - si intitola "Coma. La vita in un altro tempo", edito da Patricianpress. È uscito anche in inglese e spagnolo. È una sorta di viaggio dantesco che abbraccia due vite, quella vissuta da Croci in stato di coma, immaginata nella stasi di un sogno fantastico e poi “stenografata” al risveglio a mano sui suoi quaderni, e quella reale.
«Dal 2006 ho dovuto convivere con due vite senza avere la certezza di sapere quale delle due fosse la vera», ammette Croci. «Non tutto del mio vissuto è finito nel libro, ho preservato alcune zone di intimità. Ma spesso mi trovo a vivere nel reale quello che ho immaginato durante il coma. È la mente, che a volte ci mente» dice l’autore del volume con un gioco di parole.
«Molti mi chiedono cosa si prova, se si ha la sensazione di finire in un tunnel durante il coma - aggiunge - Niente di tutto questo. Sono semplicemente scivolato nel nero e in tre settimane di coma farmacologico ho vissuto un’intera nuova vita, che ho iniziato a descrivere nell’ospedale di Bellano dove ero stato ricoverato il 19 gennaio del 2016 per la riabilitazione motoria. Composto di tanti racconti autonomi, il libro ha un filo rosso: la fede e l’amore per la vita. Nella consapevolezza che la vita è relazione ed empatia. Non esistiamo come esseri umani senza i nostri rapporti con gli altri».
Da sempre appassionato di poesia, Croci ha pubblicato anche un libro con le illustrazioni immaginifiche e sognanti dell’artista Pier Paderni, dal titolo Per essere, presso un editore di Novara, “Make love not war”, la cui sigla è in sintonia con il motto che l’autore lariano ribadisce quotidianamente: “Viva la vita”.
E in effetti questo diario in versi è un vero inno alla vita, alle sue luci e alle sue ombre, alle amarezze e agli entusiasmi, all’amore e alla morte che ne permeano i passi. È un cuore messo a nudo che parla (con versi e rime mai banali, piani, semplici da cogliere quanto profondi da meditare), racconta e torna alle proprie origini biografiche anche grazie alla forza del vernacolo della Valtolla nel Piacentino ma che soprattutto invita - prezioso esempio di questi tempi - a cogliere l’attimo restandovi in equilibrio, a non fermarsi di fronte alle inevitabili avversità ma a lasciarsi portare. Recentissima fatica letteraria è la raccolta dei "Sonetti livornesi" di Croci in omaggio all'amico Furio, in 100 esemplari numerati e in edizione di pregio rilegata. Un inno alla vita anche in questo caso e a uno dei suoi doni più rari e preziosi, il fiore dell'amicizia, declinato tra epigrammi e giochi verbali, bischerate e giullarate in superficie ma che tutte insieme rivelano in una grande romanzo in versi un accanito attaccamento alla cordialità e alla convivialità che vincono ogni distanza e sono il sale dell'esistenza.
Di recente Croci ha anche pubblicato “Facitori Italiani di fiori e piante ornamentali, creatività e creazioni” con Giovanni Serra, una pubblicazione unica nel panorama librario orticolo mondiale in uscita dall’Editoriale Lariana. Ha richiesto cinque anni di ricerche e lavoro con il fine di ampliare la conoscenza necessaria per l’innovazione e il progresso del florovivaismo e del giardinaggio nel settore professionale e amatoriale.
L’opera raccoglie la storia e le storie di chi, con le sue creazioni e i suoi insegnamenti, ha segnato la nascita e la crescita della floricoltura italiana. Non vuole solo documentare, ma sostenere la “nobile arte” dei nostri ibridatori che si battono nell’aggressivo contesto internazionale.
Dai pionieri ai grandi del presente, dalla scoperta della sessualità delle piante agli Ogm, tra eventi curiosi, difficoltà e prospettive.
Bravo Arturo ,un grande grazie anche da parte nostra abitanti e compagni di viaggio della val TOLLA .VLV
RispondiEliminaBravo Arturo, viva la vita!
RispondiEliminaRavissimo Arturo, ho letto tutto r....per un attimo ho chiuso gli occjhi e ho rivisto inquesto articolo il tuo "ritratto" ccteato col le parole che, conoscebdotti,tsmto ti assomigliano! Un abbracvio e VLV
RispondiEliminabeh...che dire....bella e poliedrica sintesi della grande persona che sei😁😁😁🤗
RispondiElimina