Lorenzo Morandotti - Il comasco Alberto Capatti, francesista e docente di Letteratura francese a Pavia, e poi studioso di gastronomia e primo rettore dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è l'anello di congiunzione tra il Lario e lo scrittore francese Pierre Louys (Gand, 1870 – Parigi, 1925) di cui torna in libreria per i tipi dell'editore SE di Milano il Piccolo galateo erotico per fanciulle.
Una parodia dei libri pedagogico-educativi in voga all'epoca dell'autore, naturalmente sconsigliabile a lettori immaturi, divisa in capitoli che corrispondono alle varie situazioni della vita sociale e domestica - la scuola, il teatro, lo shopping, la villeggiatura
- cui prima edizione risale a quasi trent'anni fa. Un prontuario che è diventato un classico della letteratura erotica europea, quello che una volta nelle biblioteche era considerato "l'enfer" e che risulta oltre che un catalogo di ribaltamenti ironici della
realtà anche uno sberleffo, dei moralismi e dei perbenismi della borghesia dell'epoca. Un documento a suo modo storico quello di Louys tradotto da Capatti e ora di nuovo accessibile in libreria e sui negozi digitali, se visto con gli occhi di oggi, nel momento
in cui la rappresentazione dell'erotismo sempre più accessibile con facilità, ma nella sua dimensione più volgare e mercificata ossia la pornografia, da parte di ogni età, nella società digitale e liquida e povera in tutti sensi cui siamo ridotti ha ormai
smarrito - se mai l'ha davvero avuta con consapevole cognizione di causa - la sua carica contestatrice e rivoluzionaria. A suo modo quello di Louys è un mondo oggi scomparso, una età dell'innocenza ribaltata e oggi ridotta a prodotto irrimediabilmente di consumo,
mercificato, un mondo perduto come la Parigi di Charles Baudelaire e Marcel Proust di cui la letteratura però propaga l'eco perenne.
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