Non dimentichiamo mai quello che disse il poeta, Holderlin, il maggiore lirico tedesco dopo Goethe, nella poesia Andenken, Ritorno: «ciò che resta lo fondano i poeti».
Verità che è il caso di ribadire se ci si immerge nella poesia di un nostro contemporaneo che torna a pubblicare una nuova raccolta come Angelo Maugeri. A fine anni Settanta nell'antologia a suo modo definitiva e profetica La parola innamorata edita da Feltrinelli Angelo Maugeri parlava di telai, tessiture e guardie confinarie, specificando già uno sguardo attento al territorio lariano (suo un fondamentale libro di critica d'arte e storia dell'arte dedicato al pittore astrattista comasco Mario Radice del 1986) e al tema del passaggio, della migrazione che gli è caro da sempre anche per esperienza personale di intellettuale del Sud che ha vissuto e lavorato a lungo nel Nord Italia e anche nel centro Europa.
Ora a 79 anni Maugeri mette in versi, appunto dopo appunto, altri segni dei tempi: i crolli che simbolicamente raccontano e icasticamente designano gli anni bui, precari e contingenti che ci tocca vivere (le Torri Gemelle di New York che hanno inaugurato funestamente il secolo con il loro rosario di vittime innocenti in una tragedia che presta ancora il fianco a molti dubbi sui reali responsabili e sull'effettiva dinamica, il crollo del Ponte Morandi di Genova simbolo dell’Italia fatta di infrastrutture malate croniche) ma anche il suono tintinnante del vil denaro che tutto pare domini e comandi, immaginato e rappresentato nella scoperta archeologica avvenuta a Como e che ha fatto scalpore, ossia le tantissime monete d’oro rinvenute pochi anni fa - e ancora si attende che si possa ammirarne almeno alcune al Museo Giovio chiuso per restauri da troppo tempo - in un cantiere di edilizia residenziale in via Diaz nel centro storico del capoluogo lariano. Città, Como, che deve molto a Maugeri e forse non lo sa abbastanza.
Dobbiamo ad Angelo Maugeri un titolo tra i migliori della poesia del secondo Novecento, Passaggio dei giardini di ponente (1983), che è anche un luogo fisico di Como come chiunque si trovi a passare tra i giardini lungo le mura e via Volta può constatare. Ora come si diceva per i tipi dell'editrice Puntoacapo diretta da Mauro Ferrari in provincia di Alessandria, a Pasturana, esce una nuova e immancabile raccolta del poeta, dal titolo dice già molto: Lo stupore e il caos, ossia i due poli - come il caso e la necessità, l'ordine e il disordine - entro i quali si situa tra vibrazioni e rifrazioni lo sguardo del poeta di oggi. Un titolo che riassume sinteticamente toni e motivi di una scrittura, quella di Angelo Maugeri, che ha sempre spiccato nel panorama italiano per la sua originale autenticità. Lontana da mode e involuzioni, manifesti e proclami. Qui i temi del passaggio, della migrazione, della metamorfosi incessante alla base della vita che sono poi i motivi originari del canto - e che hanno nel canzoniere di Maugeri toccato l'apice in una raccolta come Kursaal edita da Guanda nell’anno cruciale del crollo del Muro di Berlino, 1989 - tornano a galla, sostenuti come sottolinea Giancarlo Pontiggia nella nota di copertina da una «umile, pacata solennità». Il libro è anche una sorta di bilancio, esistenziale e di scrittura al tempo stesso, che ricapitola le istanze profonde di chiunque sia chiamato ad abitare il mondo odierno. Da segnalare che nel libro una sezione, Varianti Variabili, era già uscita nel 2012 in edizione privata con dipinti della figlia Arianna Maugeri, musa nella poesia del padre fin da metà anni Ottanta.
Lorenzo Morandotti
L’autore
Angelo Maugeri è nato in Sicilia a Motta Camastra (Messina) il 29 marzo 1942. Studi a Messina, Napoli, Roma e Palermo e lunghi soggiorni a Francoforte sul Meno (Germania). Ha insegnato dal 1969 fino al 2009 nelle scuole di Campione d’Italia
Complimenti al maestro Maugeri, poeta esemplare!
RispondiEliminaComplimenti Angelo per la tua opera che molti critici apprezzano molto e che dimostra,ancora una volta, la profondità delle tue intuizioni e della tua visione dei tempi moderni!
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