"Nessuno più di lui merita il Premio Manzoni alla Carriera: se c'è uno scrittore che sa essere manzoniano, senza le fisime dei cosiddetti manzoniani, è proprio Claudio Magris". Con queste parole Ermanno Paccagnini, presidente della Giuria Tecnica del Premio organizzato da 50&Più Lecco, ha voluto introdurre il grande scrittore durante la serata di venerdì 22 ottobre, svoltasi presso l'auditorium della Casa dell'Economia di Lecco della Camera di Commercio Como-Lecco. Sul palco anche l'assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza.
"Sono debitore a tutti voi: questo per me non è un premio, ma un regalo - ha esordito lo scrittore triestino - Accorgersi degli altri rivela una grandissima generosità". Nel suo intervento, quasi una lectio magistralis, Magris è partito ricordando il suo esame di maturità sulla Provvidenza nel Manzoni (e la prima conoscenza del professore e accademico Giovanni Getto) per poi analizzare alcuni aspetti delle scelte dell'autore de "I Promessi Sposi" (dalla figura di Lucia al tema legato alla consapevolezza del male, passando per la descrizione della famiglia), ma anche sviscerare il rapporto con la critica in particolare quella di Goethe. Nella seconda parte ha poi risposto ad alcune domande poste da Paccagnini e Piazza, toccando diversi temi: la banalizzazione e l'impoverimento della lingua e del linguaggio politico; l'eccesso di produzione di libri ("Ne ricevo 80 al giorno: se scrivere il libro fosse una necessità morale come la cravatta che ho messo stasera"); l'assenza dell'Utopia nei romanzi contemporanei ("L'utopia non ci dice come sono le cose, ma come possono e quindi devono essere: il disincanto rafforza l'utopia che ha a che fare con la speranza"); l'impegno in politica; il tema della responsabilità e della rappresentazione del male ("Ci si chiede se c'è un male assoluto e come raccontarlo: forse il male è avere uno sguardo totalmente indifferente").
Ad aprire e chiudere la serata due video - con degli spezzoni di precedenti interventi di Magris - curati dallo scrittore lecchese Mattia Conti. Nel momento della cerimonia di premiazione sono saliti sul palco della Camera di Commercio il presidente palco il presidente di 50&Più Lecco Eugenio Milani, il presidente di Assocultura Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, il sindaco del Comune di Lecco, Mauro Gattinoni, e il presidente di Acel Energie, Giuseppe Borgonovo. "Da dove nasce la nostra passione come 50&Più nell'organizzare questo Premio? - ha spiegato il presidente Milani - Abbiamo un grande desiderio: valorizzare la nostra città e il nostro territorio e nello stesso tempo mettere in luce la forza della scrittura e l'estrema attualità del pensiero manzoniano".
Il Premio Letterario Manzoni – Città di Lecco al Romanzo Storico organizzato da 50&Più Lecco, guidata dal presidente Eugenio Milani, vede la collaborazione del Comune di Lecco e del Centro Studi Manzoniani, oltre che di Assocultura Confcommercio Lecco. Main sponsor del Premio è Acel Energie. La Giuria Tecnica è composta da Ermanno Paccagnini (presidente), Alberto Cadioli, Gian Luigi Daccò, Gianmarco Gaspari, Luigi Mascheroni, Stefano Motta, Mauro Novelli, Giovanna Rosa. Il Premio Manzoni alla Carriera, istituito per la prima volta nel 2008, è attribuito ad una importante e prestigiosa personalità che “ha in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile”. Ecco l'albo d'oro del Premio: Umberto Eco (2008), Ermanno Olmi (2009), Luca Ronconi (2010), Mario Botta (2011). Emanuele Severino (2012), Paolo Conte (2013), Giulia Maria Mozzoni Crespi (2014), Luis Sepulveda (2015), Dacia Maraini (2016), Valerio Massimo Manfredi (2017), Fabrizio De André (2018; alla memoria), Carlo Lucarelli (2019).
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