2021-08-03

GASPARE DE PONTI E IL FABBRICONE DI CALOLZIOCORTE


Gianfranco Colombo - Nel volume “La Sali di Bario di Gaspare de Ponti”, fortemente voluto dalla Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino, Angelo Orlandi traccia la storia di un’azienda storica di Calolziocorte, nel gergo popolare denominata il “fabbricone”. Orlandi, che ha scritto queste pagine in collaborazione con Fabio Bonaiti, coordinatore dell’Ecomuseo della Val San Martino, si è laureato in chimica a Pavia e si è presto trasferito a Calolziocorte, alla Fabbrica Sali di Bario di cui è stato anche direttore e dove ha trascorso gran parte della sua attività professionale. Questa storia è strettamente legata alla figura di Gaspare de Ponti, che nel 1909, a soli venticinque anni, entrò nel Cda dell’azienda. Nato il 14 luglio 1883 a Milano, Gaspare de Ponti apparteneva ad una famiglia di forte tradizione patriottica, che aveva partecipato al Risorgimento. 

Altra passione della famiglia era la chimica. Luigi, padre di Gaspare, aveva fondato una ditta per la fabbricazione del glucosio, mentre il figliolo si laureò in chimica a Pavia (1906), in legge a Genova (1907) e nello stesso anno conseguì un diploma in elettrochimica al Politecnico di Milano. Con questi titoli di studio entrò nel Cda della Fabbrica Sali di Bario di Calolziocorte. Gli inizi non furono semplici, si dovettero sistemare alcune questioni amministrative, organizzative e strategiche, ma già nel 1910 il bilancio fu chiuso in attivo. «Si avviarono i primi tentativi per sostituire il vapore con l’energia elettrica – scrive Orlandi - in modo da ridurre i costi e l’inquinamento e potenziare il processo produttivo degli impianti. L’esercizio economico 1910 si chiuse finalmente in attivo e così si determinarono gli esercizi sino al 1968».

 La Fabbrica Sali di Bario attraversò il movimentato Novecento superando tra mille difficoltà due guerre mondiali, la crisi economica americana del 1929 e le nuove dinamiche economiche venutesi a creare nella seconda metà del secolo. Accanto ad una spiccata capacità imprenditoriale, Gaspare de Ponti, che fu coadiuvato prima dal nipote Pietro Porro e poi dai figli Ferdinando e Luigi Giuseppe, mostrò una grande attenzione ai problemi dei suoi dipendenti e più in generale a quelli della terra in cui operava. 

Nel 1916 aumentò i salari degli operai e degli impiegati in considerazione del rincaro dei viveri. Nel 1933 fondò a Valcava di Torre de’ Busi una colonia montana, dedicata al figlio Luigi, prematuramente scomparso. Durante l’estate la struttura ospitava gratuitamente i figli dei dipendenti. Notevole fu anche il suo impegno civile. Fu eletto consigliere comunale ed anche consigliere provinciale, poi, in collaborazione con l’arciprete don Cristoforo Salvi ed altri imprenditori, fondò a Calolzio la scuola di disegno industriale. Ogni anno a questa scuola, organizzata in corsi triennali, si iscrivevano un centinaio di ragazzi della Val San Martino e dintorni.

 La Fabbrica Sali di Bario dovette fare i conti per tutta la sua esistenza con i problemi legati all’inquinamento. Già nei primi anni della gestione de Ponti il problema emerse: «Gli acidi, soprattutto l’acido cloridrico, emettevano esalazioni che ricadevano sui campi circostanti; i proprietari chiedevano continuamente indennizzi e si decise di acquistare gradualmente i terreni vicini. 

Numerose erano anche le lamentele dei villeggianti che già allora frequentavano Calolzio, per svago e vacanza, per le esalazioni di acido solfidrico». Nell’aprile del 1927 il podestà di Calolzio minacciò addirittura la chiusura dello stabilimento se non fossero state eliminate le esalazioni. Negli anni queste esalazioni si ridussero ma per arrivare alla completa risoluzione del problema si dovettero aspettare i primi anni Ottanta. Una decina di anni prima, il 24 febbraio 1971, moriva Gaspare de Ponti, che aveva retto l’azienda dal 1908. Del resto, proprio nel 1971 la famiglia de Ponti concluse le trattative per la cessione dell’azienda alla Ammi, una società a partecipazione statale. 

Dopo il periodo concordato di due anni e mezzo la Fabbrica Sali di Bario divenne prima Ammi Bario e poi Egam Bario. Nel 1995 la stabilimento di Calolziocorte fu acquisito dall’Industria Chimica Subalpina e l’attività continuò sino al 1999. Dopo il 2000 l’area è stata completamente riorganizzata con nuove attività commerciali ed industriali.

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