2021-07-06

Mercato immobiliare: i prezzi resistono alla pandemia e cresce la voglia di casa


Dopo la battuta di arresto del primo trimestre, i prezzi dell’usato in Italia hanno segnato un incremento nel corso dei mesi primaverili dello 0,6%, portandosi a
1.729 euro al metro quadro. Su base annuale valori su dello 0,4%, sostanzialmente stabili nonostante la pandemia, secondo l’analisi dell’ufficio studi di idealista, portale leader per sviluppo tecnologico in Italia.

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “aumentando la fiducia sull’uscita dalla pandemia cresce la voglia di acquistare casa, anche se sono cambiate le caratteristiche di una domanda sempre più orientata al comfort abitativo. Con prezzi fermi o in calo, tranne che nei centri top rispetto a dieci anni fa e tassi ai minimi, una prima casa diventa il migliore investimento possibile per una famiglia. In questa situazione potremmo aspettarci un aumento più deciso dei prezzi immobiliari dovuta alla politica espansiva delle banche centrali”.
 

Regioni 


Nel secondo trimestre si registra una leggera prevalenza variazioni positive che interessano 11 regioni su 20; stabile l’Emilia-Romagna, il resto delle regioni si attestano su valori inferiori a tre mesi fa. 

 

L’incremento maggiore si è registrato in Valle d’Aosta, dove le aspettative dei proprietari sono cresciute del 7,3%. La seguono Lombardia (2,2%), Veneto (1,4%) e Marche (1,3%). Il resto delle regioni segnano rialzi inferiori all’un per cento. All’opposto, la serie di ribassi è trainata dal 

Lazio (-2,1%), con la performance peggiore del periodo, davanti a Basilicata (-1,6%) seguita da Friuli-Venezia Giulia (-1,1%) e Calabria (-1%). Cali più contenuti nel resto delle regioni.

 

La Valle d’Aosta (2.578 euro/m2) è la regione più cara davanti a Trentino-Alto Adige (2.469 euro/m2) e Liguria (2.460 euro/m2) Toscana (2.235 euro/m2) e Lazio (2.034 euro/m2).

La Lombardia (1.793 euro/m2) mantiene i valori leggermente a di sopra della media nazionale di 1.729 euro al metro quadro sotto la quale si collocano il resto dei mercati (14) compresi tra i 1.640 euro dell’Emilia-Romagna e gli 891 euro del Molise, la regione dove le case costano meno.



Province


Variazioni deboli, contenute tra il meno 1% e l’1%, per 51 province su 106: i maggiori rimbalzi del trimestre spettano ad Aosta (7,3%), Vicenza e Lucca (entrambe 6,3%); all’opposto della scala delle differenze troviamo Latina e Sondrio, con un saldo negativo del 5,9%, davanti a Isernia (-4,1%), Lecco (3,9%) e Caltanissetta (-3,8%). 

Bolzano (3.814 euro/m2) rimane di gran lunga la provincia più cara davanti a Savona (3.133 euro/m2). A seguire troviamo, nell’ordine, Firenze (2.821 euro/m2), Lucca (2.737 euro/m2) e Milano (2.659 euro/m2). Nella parte più bassa del ranking c’è sempre Biella (604 euro/m2) davanti a Caltanissetta (677 euro/m2) e Isernia (685 euro/m2).

Capoluoghi

Una tendenza rialzista coinvolge questo trimestre il 60% dei capoluoghi italiani con le rivalutazioni maggiori a Vicenza e Frosinone (entrambi del 6,5%), seguite da Andria (6,4%) e Macerata (6,3%). All’opposto è Latina (-12,3 %) a sagnare il calo più marcato del trimestre, davanti a Lecco (-8%) e Rieti (-6,7%).

In un periodo particolare si osserva a prezzi ancora in altalena nei grandi mercati: Torino (2%) stavolta si distingue per la performance migliore davanti a Bari (1,9%) e Milano (1,8%), mentre Roma (-0,4%), Napoli, Firenze (entrambe -0,6%) e Bologna (-0,9%) segnano il passo.

Venezia (4.478 euro/m2) resta in cima alla graduatoria dei prezzi davanti a Milano (4.075 euro/m2), che precede Bolzano (3.958 euro/m2) e Firenze (3.917 euro/m2). Anche Bologna (3.025 euro/m2) e Siena (3.009 euro/m2) si posizionano sopra i 3mila euro di media dopo i mesi primaverili. Delle 70 città capoluogo con prezzi sotto la media nazionale, la prima è Cuneo con 1.696 euro, l’ultima è Biella con solo 698 euro al metro quadro.

 

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