di Renato Frigerio L’epoca delle grandi conquiste extra europee si apre nel 1950 con la scalata dell’Annapurna, il primo “oltre 8000”. Sono i francesi a cogliere questo grandioso successo.
Per gli italiani la prima conquista è il k2, 8611m, nel Karakorum centrale, la più “bella” montagna dell’Himalaya, dove si richiede notevole attenzione, abilità e fatica. Dopo i tentativi precedenti attraverso lo Sperone Sudest, riferiti al Duca degli Abruzzi, sono stati proprio gli italiani a conquistare il K2, con un lungo assedio, avversati per di più da un clima mutevole e tempestoso. La cordata formata da Lino Lacedelli e Achille Compagnoni raggiunse la cima inviolata alle ore 18 del 31 luglio 1954. Sono sulla seconda montagna del mondo per altezza.
Successivamente a questa memorabile impresa arride nuovamente ad una imponente spedizione nazionale italiana un successo grandioso. Ci troviamo nel solenne gruppo dei Gasherbrum, sempre nel bacino del Baltoro, nel cuore del Karakorum. Riccardo Cassin guida la spedizione, fiancheggiato nell’azione di comando da Toni Gobbi e Fosco Maraini, che include anche Walter Bonatti, Carlo Mauri, Bepi De Francesch, Giuseppe Oberto e Donato Zeni.
Il Gasherbrum IV, 7925m, con una parete da capogiro, è una delle cime più difficili e prestigiose del Baltoro. Partendo dal Campo Base, 5150m, posto alla confluenza del Ghiacciaio Gasherbrum col Ghiacciaio Duca degli Abruzzi, in progressione viene superata la seraccata, di 500m, prima del IV Campo, chiamata “Seraccata degli Italiani”, che impegna fortemente gli alpinisti. Inoltre la piramide terminale che si eleva da quota 7200m, costituisce anch’essa un serio problema. Alla base della sua cresta si pone il V Campo e, superando elevate difficoltà, viene impiantato un VI Campo, sulla Cresta Nord della montagna. Quest’ultimo Campo viene raggiunto da Walter Bonatti e Carlo Mauri, scelti da Riccardo Cassin, per l’assalto decisivo che avverrà vittoriosamente alle ore 12,30’ del 6 agosto 1958.
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