La mostra si concentra in particolare su tre grandi vie di scalata, vere classiche del XX secolo: la Cresta Segantini, (1905), il Sigaro (1915), il Pilastro Rosso (1975), delle quali si raccolgono esempi di relazioni tecniche che risalgono agli inizi del secolo scorso come la guida di Edmondo Brusoni del 1903 dedicata alle montagne di Lecco. Descrizioni scritte o disegnate diventano negli anni sempre più efficaci e affrontano i nuovi problemi posti dal moltiplicarsi delle vie.
“I primi esempi di guida nascono legati alla necessità di raccontare e illustrare il progresso nella tecnica dell’arrampicata – spiega Benini, storico dell’alpinismo -, favorendo l’avvicinamento di fasce sempre più larghe della popolazione al mondo della scalata e il proliferare rapido e inarrestabile di nuovi itinerari”.
"Ogni pannello è un'occasione preziosa per scoprire storie, comprendere come scalavano gli alpinisti nella loro epoca e come è nata l'arrampicata sulle nostre montagne. Il percorso ideato per questa mostra fa guardare da un punto di vista nuovo, mai esplorato prima ed è anche un'occasione per comprendere meglio l'importanza delle relazioni tecniche in un mondo come quello di oggi, dove l'overdose di informazione che si trova su internet fa perdere il valore dell'informazione" dice Pietro Corti, autore di guide e siti internet.
Le Grigne, a giusto titolo definite “la patria comune degli alpinisti lombardi”, sono un esempio che può valere per molte altre montagne.
La mostra, allestita all’aperto nel bosco Giulia adiacente al rifugio Porta ai Piani dei Resinelli, si avvale della originale grafica di Marta Cassin ed è stata realizzata con il prezioso contributo di Adriana Baruffini. Si ringraziano l'editore Versante Sud e Alessandro Gogna, nonché la gestrice del rifugio.
L'inaugurazione sarà il 17 luglio 2021 alle ore 17.30, presenti i curatori Pietro Corti e Alberto Benini e il Presidente del CAI Lecco Alberto Pirovano.
La mostra sarà visitabile dal 17 luglio al 29 agosto.
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