Al giorno d’oggi, il benessere assume molteplici connotazioni e solo il 42% dei
lombardi lo associa spontaneamente ad una condizione prettamente fisica. In
questo contesto, anche il piacere è strettamente connesso alle attività volte al
raggiungimento del proprio benessere.
Un ruolo fondamentale lo giocal’alimentazione, per cui il 58% dei lombardi la percepisce come un elemento
importante della cura del proprio benessere, inoltre per 1 lombardo su 3 il cibo è
piacere solo se è buono e al contempo salutare. Questo scenario è stato inoltre
alimentato con l’avvento della pandemia, che ha amplificato l’attenzione verso
scelte alimentari più attente: il 36% dei lombardi si prende più cura di sé e il 45%
ha scelto di alimentarsi meglio. La lettura è stata l’attività più praticata durante la
pandemia per stare bene.
Verona, 14 luglio 2021 - Müller Italia ha commissionato alla piattaforma di consumer
insight Toluna una ricerca demoscopica mirata a esplorare le tematiche del benessere e
del piacere, e la relazione intercorrente tra i due concetti nell’opinione degli italiani,
nonché ad inquadrare il ruolo svolto dall’alimentazione in questo contesto.
Si tratta di un’indagine particolarmente significativa in un frangente storico senza
precedenti, nel quale gli italiani si trovano tutt’oggi ad affrontare una pandemia che ha
messo in discussione certezze e punti di riferimento radicati. La ricerca è andata a indagare
anche come sia cambiato il nostro modo di concepire benessere e piacere e il nostro
comportamento tanto tra le mura domestiche quanto al supermercato a seguito del
Covid-19. Condotta tra il 27 aprile e il 6 maggio 2021, la survey ha coinvolto un campione
di 2.020 individui, rappresentativo della popolazione italiana adulta per genere, età e
distribuzione geografica.
In questo contesto come la pensano i lombardi?
Cos’è il benessere per i lombardi?
I lombardi sono unanimi nel considerare il benessere un elemento importante nella vita
delle persone. Tutt’altro che scontato, però, è che si giunga a una definizione condivisa del
significato di benessere. Se, spontaneamente, per il 42% degli intervistati benessere
significa stare bene fisicamente, per il 22% vuol dire stare bene mentalmente e per
il 10% è sinonimo di stare bene economicamente e, ancora, per un altro 10% benessere
si associa a un concetto emotivo, ovverosia la serenità.
Scendendo nel dettaglio, dalla ricerca Müller Italia emerge che se per la quasi totalità
delle persone il benessere è essenzialmente egoriferito, ben il 61% lo associa anche a
contesti relazionali. A livello personale, infatti, i lombardi associano il benessere
principalmente a una condizione di buon equilibrio psico-fisico (71%), seguita da una
buona forma fisica (67%) e da uno stato di serenità mentale (65%). Tuttavia, circa 2
lombardi su 3 (61%) associano la definizione di benessere al contesto sociale e
relazionale in cui sono inseriti: per il 36% significa costruire relazioni affettive solide,
per il 32% avere una vita sociale soddisfacente e per il 30% disporre di una sicurezza
economica.
Cibo, benessere e piacere
Parlando di benessere, il cibo entra in gioco con un ruolo fondamentale: il 58% dei
lombardi riconosce il ruolo importante dell’alimentazione per la cura del proprio
benessere e chiedendo ai lombardi di pensare al “cibo che fa stare bene”, emergono
diverse associazioni interessanti.
Per la stragrande maggioranza degli intervistati - il 95% del campione - il cibo che “fa
stare bene” contribuisce al benessere psico-fisico. Nel dettaglio, per il 55% il cibo
contribuisce al nostro equilibrio, per il 46% al nutrimento, per il 47% all’energia e per il
42% alla leggerezza.
Si rileva pertanto il ruolo basilare del cibo nella costruzione del benessere. Ma non è tutto,
perché per il 69% del campione il “cibo che fa stare bene” si associa anche a un’area
più edonistica, di gratificazione sensoriale e di ricompensa, che ha a che fare con il gusto,
il piacere (46%), la bontà (38%). Se ne deduce, perciò, che sicuramente cerchiamo cibi
che ci facciano stare bene, ma in pochi sono disposti a rinunciare al gusto e alla
gratificazione palatale.
D’altro canto, se è indubbio che la ricerca del piacere sia una componente importante
nell’approccio al cibo, è anche vero che la relazione tra cibo e piacere non appare più
fondata unicamente sul sapore. Il cibo è piacere “solo se è buono per il palato”, infatti,
è la risposta scelta solo dal 21% del campione. Di contro, per il 33% - 1 lombardo su 3 -
il cibo è piacere solo se è buono e allo stesso tempo salutare e per il 12% addirittura
è piacere solo se fa bene.
Benessere e piacere: una relazione sempre più circolare
Il benessere, inteso come lo star bene in armonia con sé stessi, è strettamente
associato al piacere e viceversa. Ciò è comprovato dal fatto che, sebbene il piacere sia
una dimensione complessa e ricca di sfaccettature, «svolgere delle attività dedicate al
proprio benessere» sia l’affermazione maggiormente condivisa (43%) quando si è
cercato di attribuire una definizione al concetto di ‘piacere’.
Le attività svolte per puro piacere personale per l’85% del campione sono legate
all’evasione ‘fisica’, per il 77% connesse al cibo e all’evasione mentale, per il 74%
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