Con i primi due interventi, dei 26 in calendario, inizia la grande maratona del pensiero che quest’anno declinerà il binomio costituito dalle nozioni di Eros e Thánatos con alcuni tra i maggiori studiosi e pensatori contemporanei in un appassionante ciclo di incontri.
Il 10 giugno a inaugurare il Festival, al cinema Anteo di Treviglio (Bg), ci sarà Umberto Curi con l’incontro dal titolo: Tra lo spaventoso e il familiare: attualità del concetto freudiano di perturbante. Nella primavera del 1919, all'indomani della conclusione della prima guerra mondiale, Sigmund Freud è impegnato nella stesura di un testo destinato a rivoluzionare le basi stesse della teoria psicoanalitica, introducendo la pulsione di morte come principio complementare alla libido. La stesura del testo è già a buon punto quando improvvisamente, e senza motivi apparenti, il medico viennese interrompe il lavoro e si dedica al completamento di un manoscritto, risalente a qualche anno prima, lasciato incompiuto. Si tratta di un breve saggio che rappresenta il contributo filosofico più importante dovuto al fondatore della psicoanalisi. Il Perturbante, pubblicato nel 1919 è un testo breve che inciderà profondamente nella cultura della prima metà del Novecento e molto è stato detto su questo famoso e visionario saggio di Freud che Curi porrà all’attenzione del pubblico del Festival.
Umberto Curi, professore emerito all’Università di Padova, è stato docente presso l’università Vita-salute San Raffaele di Milano e visiting professor presso l’università della California e di Boston. Tiene conerenze nelle maggiori università europee, nordamericane e sudamericane ed è presidente della giuria del Film festival di Siloe. Ha diretto per oltre vent’anni la Fondazione culturale “Istituto Gramsci Veneto” ed è stato membro del Consiglio Direttivo della Biennale di Venezia. Si è occupato nei suoi studi della storia dei mutamenti scientifici per ricostruirne l’intima dinamica epistemologica e filosofica. Più di recente si è volto ad uno studio della tradizione filosofica imperniato sulla relazione tra dolore e conoscenza e sui concetti di logos, amore, guerra e visione. Ha vinto con l’opera Straniero (Raffaello Cortina Editore, 2010) la VII edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente. L’ultimo sua fatica è La morte del tempo, il Mulino 2021.
L’11 giugno a Castegnato (Bs) a Villa Rota Marco Vannini parlerà di: Libertà e amore nella tradizione della mors mystica. Dal Convito di Platone fino alla Fenomenologia dello spirito di Hegel, la tradizione della mors mystica ha attraversato il pensiero. Quella che i medievali chiamavano mors mystica è il distacco dalle proprie passioni, dai propri desideri, dunque dall’egoità. È la condizione necessaria all’esercizio dell’intelligenza libera, non a servizio del proprio interesse, qualsiasi esso sia, perché ciò che tiene nella menzogna e nella servitù è soprattutto la volontà egoica. Questa “morte”, questo distacco, è perciò la condizione stessa della filosofia, che, come dice Platone, consiste essenzialmente in un «esercitarsi a morire» (Fedone, 67 e). D’altra parte, essa è frutto dell’amore per il Bene assoluto, grazie al quale soltanto si può lasciare ogni bene relativo, finito, ed è dunque una morte felice, generatrice di vita più ricca e di più profonda conoscenza.
Marco Vannini è il maggior studioso italiano e traduttore dell’intera opera, latina e tedesca, di Meister Echkart. Dal 2019 dirige la collana «La lucerna» dell’editore fiorentino Lorenzo de’ Medici Press. Tra le sue opere più recenti Mistica, psicologia, teologia (Le Lettere, 2019).
Il Festival prosegue poi con un fitto e imperdibile programma, che spazia dalla filosofia alla storia, dall’economia alla psicologia, dalla teologia alla sociologia e alla letteratura.
È prevista la prenotazione per gli incontri di Treviglio, Caravaggio, Gardone Val Trompia e Tavernole sul Mella.
Tutti gli altri eventi saranno ad ingresso libero e vi si potrà accedere fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative anti-Covid.
Il Festival Filosofi lungo l’Oglio è stato insignito anche nel 2021, dopo sei anni consecutivi, della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico Festival di Filosofia ad aver ricevuto per tre volte consecutive il marchio europeo Effe Label 2019-2021, progetto sostenuto dalla Commissione Europea e realizzato da EFA, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.
Il Festival si avvale dell’Adesione del Prefetto di Brescia e ha ottenuto il Patrocinio delle Province di Brescia, Bergamo e di tutti i Comuni coinvolti. Sponsor: BCC di Brescia, Cogeme SPA, Fondazione Cariplo, Fondazione Cogeme, IME, Consorzio Franciacorta, Fondazione ASM, Sabrina Lombardi – Amministrazioni immobiliari.
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