“Dobbiamo dare alle nuove generazioni – ha sottolineato la Ministra Dadone – pieno e convinto sostegno in termini di orientamento, formazione professionalizzante, rafforzamento delle misure che garantiscano autonomia e consapevolezza in termini economici e di autoimprenditorialità. Serve una cultura di impresa e credo che serva far riscoprire ai giovani anche quei mestieri ‘tradizionali’ nella loro nuova declinazione tecnologica e digitale.”
“I Giovani Imprenditori di Confartigianato – ha detto il Presidente Davide Peli – si candidano a testimonial della cultura d’impresa nelle scuole, dalle medie inferiori fino alle università, per far conoscere le opportunità del mondo del lavoro e delle imprese ‘a valore artigiano’ e aiutare i giovani ad acquisire le competenze necessarie a raccogliere le sfide di un’economia globalizzata e rivoluzionata dalle tecnologie digitali. Oggi in Italia assistiamo al paradosso di un tasso di disoccupazione giovanile di appena il 30,2% (il 16,2% in meno della media Ue) a fronte di un’elevata difficoltà delle imprese a reperire manodopera: il 33,6% delle figure professionali risultano infatti introvabili sul mercato del lavoro”.
Il Presidente Peli ha inoltre sottolineato la “necessità di favorire la trasmissione d’impresa per non disperdere il patrimonio economico e di competenze professionali consolidato nelle aziende che hanno molti anni di attività alle spalle. Chiediamo di concentrare l’attenzione sul passaggio generazionale nelle aziende in cui c’è un grande valore economico e di cultura produttiva che deve essere preservato e rilanciato dai giovani, sostenendo e facilitando il passaggio di testimone a chi, erede del titolare o dipendente, vuole rilevare l’impresa. Anche in questo caso c’è molto da cambiare: infatti, secondo una rilevazione di Confartigianato, il 51,3% delle imprese segnala la presenza di fattori di ostacolo, tra i quali prevalgono le difficoltà burocratiche, legislative e/o fiscali”.
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