“Stiamo registrando aumenti straordinari delle materie prime e approvvigionamenti a singhiozzo che rischiano di compromettere l’attività di molti cantieri pubblici e privati”. Così Sergio Piazza, presidente di ANCE Lecco e Sondrio, riprende il grido d’allarme lanciato da ANCE nazionale, che ha informato il Governo chiedendo “un intervento normativo urgente attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti”.
“Il caro materiali non è più sostenibile per le imprese. – continua Piazza – Stiamo parlando di un aumento del 130% dell’acciaio, del 40% dei polietileni, del 34% del petrolio, oltre ad aumenti consistenti del cemento, del rame e di altri materiali utilizzati nel nostro settore. Soprattutto chi opera nel settore pubblico si trova in grande difficoltà, anche perché l’attuale Codice degli Appalti non prevede adeguati meccanismi di revisione prezzi”.
“In tale contesto, quindi, - continua Piazza - i contratti non risultano più economicamente sostenibili, con il conseguente rischio di un blocco generalizzato degli appalti, nonostante gli sforzi messi in campo dalle imprese per far fronte agli impegni assunti. E oltre ai cantieri già in corso a essere messi a rischio sono anche quelli previsti dal Recovery Plan”.
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