All’antica strada militare nata nei primi decenni dell’Ottocento l’Associazione culturale “Luigi Scanagatta” di Varenna dedicò un bel libro nel 2018
di Claudio Redaelli Si intitola La strada stretta tra monti e lago e racconta, come ben recita il sottotitolo dell’elegante volume pubblicato nel 2018 dall’Associazione culturale “Luigi Scanagatta” di Varenna, vicende e suggestioni dell’antica strada militare da Lecco a Colico, poi Statale 36.
Un tema, quello dei trasporti nel territorio lariano, che il dinamico sodalizio aveva già sviluppato con una serie di libri, a partire da Breva e tivano motori naturali e senza dimenticare Sulla scia del vapur, aventi per oggetto le antiche imbarcazioni lariane a vela e i piroscafi che più tardi hanno solcato le acque del lago.
Dalle onde, l’associazione varennese si era per così dire trasferita sulla terra con Carbone bianco, dedicato alle ferrovie locali, e appunto con La strada stretta tra monti e lago, a cura di Gianpaolo Brembilla e Marco Denti, resoconto della laboriosa e ardita realizzazione della via nata nei primi decenni dell’800 come strada militare austriaca (progettata peraltro da lombardi) e a lungo identificatasi con la ex Statale 36.
Se l’approfondimento tecnico e quello storico sono inappuntabili e la veste tipografica - a cura dell’Editoria grafica Colombo di Valmadrera - decisamente elegante, quest’opera è già stata particolarmente apprezzata dai bibliofili per il fatto di essere impreziosita da una ricca iconografia che riproduce un gran numero di stampe e dipinti d’epoca.
“La nuova strada - spiega l’autore Gianpaolo Brembilla nelle pagine introduttive - si trasformò quanto prima in una importantissima arteria di collegamento soprattutto commerciale tra Milano e il Nord Europa, come testimonia ad esempio l’attività della società di trasporti “Ganzoni e Com.”, che tra il 1832 e il 1835 se ne serviva per spedire settimanalmente da Milano 204 quintali di seta, facendo pervenire la merce a Norimberga in nove giorni, a Francoforte sul Meno in tredici, a Lipsia in sedici e a Londra in diciotto”.
“Le pendenze sempre lievi di salite e discese, le pietre dei muri a lago così ben connesse da sembrare disegnate, gli efficienti e ben rifiniti scolatoi delle acque, le 47 zone per il ristoro con i loro 101 posti a sedere, le cinque fontane che si incontrano lungo il percorso - aggiunge l’autore - stupiranno il lettore per la cura dei particolari con cui la via di comunicazione fu concepita e realizzata”.
Va specificato che in due secoli di storia la strada militare a lago da Lecco a Colico, ora Provinciale 72, non soltanto ha dato molto ai paesi che la stessa attraversa e ai loro abitanti, ma è divenuta l’asse lungo il quale la valle di Esino, la Muggiasca e la Valvarrone sono più agevolmente collegate a Varenna, Bellano e Dervio.
Brembilla ricorda nell’introduzione che nell’estate 1983 iniziarono i lavori per la realizzazione dell’attraversamento di Lecco. Il collegamento, in parte sotterraneo, tra Civate e Abbadia Lariana sarebbe stato aperto sedici anni più tardi, ossia il 25 ottobre 1999, mentre il 21 marzo dell’87 era stata inaugurata la tratta dell’attuale Statale 36 che da Abbadia sale fino a Piona di Colico.
“Con il nuovo tracciato - sottolinea lo stesso Brembilla - che secondo dati Anas del dicembre 2016 è percorso mediamente da 70.000 veicoli al giorno, la strada è oggi l’arteria più trafficata del Nord Italia”.
Il volume si apre con un capitolo dedicato alla strada della Riviera, con un riferimento al romanzo La strada del viandante di Pietro Pensa, indimenticato autore della trilogia L’Adda, il nostro fiume, che di fatto diede il nome a quello che attualmente è un percorso particolarmente frequentato dagli escursionisti.
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