“La moda ha subito gli effetti peggiori della crisi: tra gennaio e novembre 2020 le imprese hanno perso 16,9 miliardi di euro di fatturato e 10,7 miliardi di euro di esportazioni. Servono subito interventi strutturali per rilanciare il settore di punta del made in Italy nel mondo, ad alta vocazione artigiana, con 36mila imprese artigiane che danno lavoro a 157mila addetti, un terzo dell’occupazione del settore”.
Il Presidente di Confartigianato Moda ha inoltre sollecitato per le micro e piccole imprese un credito d’imposta per i costi legati alla creazione di campionari e allo sviluppo delle collezioni, oltre a una garanzia dello Stato sui pagamenti dei clienti.
Pietrella ha poi chiesto una rigorosa attività di vigilanza e di contrasto nei confronti dei fenomeni di concorrenza sleale messa in atto da operatori abusivi e delle pratiche di subfornitura distorta che penalizzano le piccole imprese.
Sul fronte del reshoring, il Presidente di Confartigianato Moda chiede i contributi per riportare le produzioni in Italia siano subordinati al rispetto degli accordi di filiera pluriennali siglati con le Organizzazioni maggiormente rappresentative delle micro e piccole imprese manifatturiere italiane.
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