"La nostra regione si contraddistingue per un'offerta enogastronomica di assoluta eccellenza, con numerosi prodotti del territorio che si caratterizzano per alta qualità delle produzioni e delle materie prime. Prodotti che rappresentano ben più che un semplice cibo: quali espressione di un luogo e di un saper fare con radici spesso antiche, sono anche veicolo di cultura e, si potrebbe dire, di una forma d'arte. Sono proprio questi prodotti ad essere tra i protagonisti indiscussi della tavola durante le festività natalizie". Così Massimo Rivoltini, Presidente del Settore Alimentare di Confartigianato Lombardia, commenta il grande successo che i prodotti alimentari di qualità hanno avuto anche in queste festività in Lombardia.
Sulla base degli ultimi dati del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali infatti la Lombardia vanta 34 prodotti agroalimentari di qualità al 27 novembre 2020, posizionandosi 4^ nella classifica nazionale, dopo Emilia-Romagna, Veneto e Sicilia. Nel dettaglio si contano 20 DOP - Denominazione di origine protetta – (58,8% del totale), 14 IGP - Indicazione geografica protetta - (41,2%).
In parallelo, al 2 marzo 2020 sono censiti in Lombardia 262 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo (Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, 2020).
L'Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia stima che a dicembre la spesa delle famiglie lombarde in prodotti alimentari e bevande sarà pari a 2,6 miliardi di euro. L’87,7% della spesa di dicembre delle famiglie in prodotti alimentari e bevande è rappresentato da Prodotti alimentari, seguiti da Bevande analcoliche (7,7%) e da Bevande alcoliche (4,6%).
"Ci auguriamo che nella scelta delle famiglie, quando pensano a come imbandire la tavola di queste festività 2020, vengano privilegiati i prodotti alimentari di qualità del territorio, e in particolare quelli artigiani - commenta Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia - Anche questo, infatti, è un modo importante per sostenere l'economia locale, in un momento critico per molte aziende. Acquistare un cibo di qualità locale non è solo una questione di gusto e cura per la propria tavola, è anche, oggi più che mai, una scelta etica".
Il panorama dell'artigianato alimentare lombardo è particolarmente ricco e variegato.
Al 30 settembre 2020 questo settore è composto in Lombardia da 10.978 imprese, il 12,7% delle oltre 86 mila presenti in tutta la penisola e il 4,5% del numero totale di imprese artigiane presenti nella nostra regione.
Prendendo a riferimento la produzione alimentare artigiana gli ambiti che contano più imprese sono: le Panetterie e prodotti da forno con 2.521 imprese artigiane quali panetterie e laboratori che producono dolci, biscotti, prodotti secchi da forno, prodotti di pasticceria conservati, snack dolci o salati e possono anche effettuare vendita diretta al pubblico, pari a quasi un quarto (23,0%) dell’artigianato alimentare; seguono le Pasticcerie e gelaterie con 2.266 imprese, pari al 20,6% del settore, e che producono principalmente prodotti freschi e offrono anche servizi di ristorazione tramite la vendita diretta al pubblico, anche ambulante (sono stati compresi i bar in virtù dell’importanza della vendita di pasticceria fresca per colazione) e la Pasta con 270 imprese, pari al 2,5%, producono paste alimentari fresche e secche (anche farcite, in scatola o surgelate), cuscus e gnocchi.
Il settore dell'artigianato alimentare si completa con la componente che coniuga produzione e servizio rappresentata dai Servizi di ristorazione e dei cibi per asporto, dove operano 5.130 imprese, pari al 46,7% del totale: oltre ai ristoranti comprende rosticcerie, friggitorie, pizzerie, pizzerie a taglio, birrerie, pub, enoteche, catering, banqueting, banchi del mercato che preparano cibo per il consumo immediato, venditori di street food, attività di ristorazione di recente e crescente fortuna, ed esercizi che fanno solo take-away, attività che si sta sviluppando come risposta alle limitazioni del servizio in sede imposte dall’emergenza sanitaria Covid-19.
L'occupazione delle micro e piccole imprese (MPI) della food economy - comprendente alimentari, bevande e ristorazione (divisioni Ateco 2007 10, 11 e 56) è pari a 209.149 addetti, pari al 65,9% del totale addetti del settore e al 5,1% del totale addetti di tutti i settori.
Focalizzando l'analisi sull'artigianato, si osserva che nella food economy a valore artigiano lavorano 34.172 addetti, pari al 10,8% del settore e con un peso dello 0,8% sul totale economia.
Nel dettaglio settoriale il 48,7% dei 34 mila addetti dell'artigianato sono relativi al settore alimentare e - che comprende le imprese artigiane di panificazione, lavorazione e conservazione di carni, frutta e pesce, produzione di pasta, lattiero casearia - il 50,6% ai servizi di ristorazione, dove sono comprese le imprese artigiane di ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto e le gelaterie e pasticcerie, e il rimanente 0,7% nelle bevande, che comprende distillerie e birrifici artigianali.
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