Nella pubblicazione dedicata a Maria Calvetti e Franco Cattaneo il racconto di nove straordinarie serate trascorse da un giovane ufficiale delle SS con un prigioniero in un campo di concentramento
(C.Bott.) Scrittore, insegnante di scienze e divulgatore scientifico lecchese, ha dato alle stampe di recente il libro Il tempo del canto è tornato. Lui è Dino Ticli e la nuova pubblicazione (edizioni Paoline) è dedicata a Maria Calvetti e Franco Cattaneo, il cui nome si lega a filo doppio al Centro orientamento educativo fondato da don Francesco Pedretti e a Casa Arcobaleno, in quartiere Castello di Lecco.
Qui i due coniugi sono divenuti genitori adottivi e affidatari di decine di bambini e di adolescenti provenienti da tutto il mondo (per questa esperienza nel 2011, sette anni prima che Maria Calvetti morisse improvvisamente, era stata loro attribuita la civica benemerenza con medaglia d’oro). Non a caso la dedica del libro di Ticli, a sua volta socio del Coe, è anche “al loro grande cuore”.
La prima presentazione del libro Il tempo del canto è tornato si terrà online giovedì 14 gennaio alle ore 18. Tutti vi potranno assistere andando su Facebook (https://www.facebook.com/events/435180320943867/) oppure su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=w4OMyMOK2S8&feature=youtu.be).
Il tempo del canto è tornato è un romanzo che racconta la Shoah in modo originale, delicato e al tempo stesso penetrante, pensato in particolare per i ragazzi dai 14 anni in su.
E’ il racconto di nove straordinarie serate trascorse tra Daniel, giovane ufficiale delle SS, e il rabbi Aharon, prigioniero in un campo di concentramento. Serate fatte di ricerca e dialogo, di speranza e sogni, di dolore e memoria, di riconciliazione e scoperta.
Dopo quelle serate, per Daniel nulla sarà più come prima. Il senso di colpa sembrerà prevalere sulla possibilità di perdonare le proprie colpe. Ma un finale inaspettato cambierà tutto.
Dino Ticli offre in definitiva una prospettiva diversa per raccontare una tra le pagine più drammatiche della storia del Novecento. Il suo è un testo adatto sia alla lettura personale sia come strumento didattico, per approfondire la tematica soprattutto in vista del Giorno della memoria che verrà celebrato il prossimo 27 gennaio.
Il libro inizia così: “Lo conoscevo. Sapevo perfettamente chi fosse, per questo, in quel rigido gennaio del 1945, stabilii che per fare pulizia dentro di me era ormai necessario rivolgermi a lui e a nessun altro. Nell’ultimo anno e mezzo, due eventi drammatici e una rivelazione inaspettata mi avevano stravolto l’esistenza, avevano cambiato ogni mia prospettiva, rendendomi fragile e insicuro, un estraneo a me stesso”.
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