di Germana Marini
E ciò in quanto dell’amore è spesso travisata l’essenza profonda, a favore di
quell’infatuazione che fa battere all’impazzata il cuore e offuscare la mente.
Una vera e propria “folie à deux”, destinata a durare “l’espace d’un matin”, per
cedere il passo al rammarico che una passione tanto esaltante non sia sopravvissuta all’usura del tempo.
I “grandi” amori di una quantità di celebri personaggi, conclusisi a “piatti in faccia”, stanno a testimoniare come l’attrazione fisica, epidermica, non debba venir scambiata per un sentimento durevole. Autentico.
“E quale”, ci si chiede, “sennò?...”.
In questi malaugurati tempi, funestati dal “Covid”: un fulgido esempio, di cui non hanno mancato di trattare i mass-media, si è rivelato essere quello di due anziani coniugi, che si sono amati con tutto il cuore sin da giovinetti, per un numero di anni, da perderne il conto. Vivendo l’uno per l’altra in una dedizione esemplare. Assoluta.
Così che allorché lei diviene preda del virus assassino nella sua più letale forma, lo
sposo è per il suo bene costretto ad accettarne il ricovero in terapia intensiva, senza
per ciò smettere di proclamare alla sua cara il tenerissimo sentimento che a lei lo lega. Si piazza quindi sotto il reparto dell’Ospedale ove la sposa, intubata, nel suo
letto di dolore giace e, stoicamente incurante della temperatura stagionale inclemente, le dedica una serenata, seguitando a suonare e a cantare per ore, fino
a che ella esala l’ultimo respiro.
Innumerevoli sono i testi poetici, i motivi musicali, i filmati, che inneggiano,
con spreco di toccanti accenti, all’amore, ma nessuno che raggiunga l’intensità
di un talmente singolare, unico, commovente tributo!
E allora va detto che, a fronte delle continue, efferate violenze sulle donne che sbandiera la T.V., ci rimarranno perennemente impresse nella mente le sequenze che hanno immortalato quei due innamorati di non più verde età, stretti in un edificante abbraccio sul divano di casa.
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