Il presidente dell’associazione di categoria, Antonio Peccati, e il direttore Alberto Riva lanciano l’idea di Lecco capitale italiana della cultura 2024: “Vogliamo far diventare il territorio manzoniano sempre più attraente”
(C.Bott.) Un 2020 difficile, per tutti e in ogni settore. Tuttavia un anno con più di un segnale positivo per Confcommercio Lecco, pur nella consapevolezza che anche i primi mesi del 2021 saranno per così dire complicati. E le incognite non mancano.
Nel tradizionale incontro di fine anno con la stampa, l’associazione di categoria ha fatto il bilancio di questi ultimi dodici mesi e delineato l’immediato futuro di un comparto inevitabilmente “segnato” dalla pandemia e tutt’altro che facile da interpretare.
Non ne hanno fatto mistero il presidente Antonio Peccati e il direttore, Alberto Riva. “A partire da marzo abbiamo dovuto modificare un po’ tutti i nostri piani - hanno detto - e annullare eventi, anche particolarmente significativi, già programmati. Avevamo ad esempio pensato a una serie di incontri sul territorio per promuovere l’associazione contestualmente a una campagna dedicata alle imprese iscritte, ma dopo il primo incontro che si è tenuto a Oggiono l’emergenza sanitaria ci ha costretto a sospendere l’iniziativa”.
Sono stati ristoratori e albergatori, come noto, a pagare a più caro prezzo la pandemia e le misure adottate per contenere i contagi. “E in più adesso - ha sottolineato il presidente Peccati - vivono con l’ansia di non sapere ancora cosa li aspetta per Natale e per i giorni delle festività, anche se tutto fa pensare a un probabile nuovo lockdown. Ecco perché diciamo che il 2021 potrà essere, almeno fino a primavera inoltrata, un altro anno non poco complicato”.
Il 2020, si è detto, ha comunque dispensato soddisfazioni significative alla Confcommercio lecchese, a partire dal successo dell’iniziativa “Io compro sotto casa” voluta per sostenere i negozi di vicinato. “Abbiamo già superato le trecento adesioni - ha rimarcato il direttore Riva - con 18.500 visualizzazioni della pagina web”.
Il sito Internet dell’associazione, appunto. “E’ stato potenziato - hanno spiegato Peccati e Riva - ed è diventato ancora di più uno strumento di informazione puntuale e “in presa diretta” per le imprese associate e in generale per il territorio”.
Due, a questo proposito, i numeri più significativi: +160% le visualizzazioni di pagina e +170% gli utenti rispetto al 2019, con gli aggiornamenti sul coronavirus che hanno raggiunto le 215.000 visualizzazioni, con un tempo medio di permanenza di 5 minuti.
Ad avere invece piuttosto sofferto è stata la formazione. In questo caso i numeri dicono di 100 corsi organizzati in aula e di 840 ore di formazione, con 1.000 persone formate. Sono poi stati proposti 335 corsi online.
E’ stata avviata la terza edizione del corso di alta formazione in turismo in collaborazione con SDA Bocconi e sono state sostenute numerose iniziative culturali, a partire dal Festival “Tra lago e monti” e dal Premio Manzoni organizzato da “50&Più”.
La cultura, appunto. E’ particolarmente attenta, la Confcommercio lecchese, a questo comparto, al punto di aver lanciato l’idea (e di averla già sottoposta al sindaco del capoluogo manzoniano perché muova i passi necessari per centrare l’obiettivo) di Lecco “capitale italiana della cultura 2024”. “Noi siamo pronti - ha affermato al riguardo Antonio Peccati - a fare fino in fondo la nostra parte per far diventare Lecco ancora più attraente e per richiamare sul Lario sempre più turisti”.
Ma intanto il 2021 è alle porte con le nuove sfide da affrontare. E il commercio non si farà trovare impreparato.
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