Era il 5 dicembre 1995 quando a Berlino, nella riunione del Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, si annunciava che, insieme a Siena, Ferrara e Napoli, anche il villaggio operaio di Crespi d’Adda veniva inserito nella World Heritage List. Si trattava, allora, dell’undicesimo sito in Italia, il terzo in Lombardia ed il quinto al mondo per l’archeologia industriale. Oggi i siti inseriti in questo elenco sono 1.121.
La motivazione addotta dagli esperti delegati dall’Unesco dettagliava come Crespi d’Adda fosse “un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, che vide la luce in Europa e nell’America del Nord tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, espressione della filosofia predominante tra gli industriali illuminati nei riguardi dei loro operai” e che si intendeva premiare la sua integrità architettonica in grado di illustrare un periodo significativo della storia umana e la sua esemplarità eminente di insediamento umano rappresentativo di una cultura divenuto vulnerabile per l’impatto di cambiamenti sociali ed economici irreversibili.
Un riconoscimento ed una candidatura straordinari, soprattutto se si considera che questa impresa si deve alla audace iniziativa di alcuni giovani universitari locali riuniti nel goliardico “Centro Sociale Fratelli Marx” che furono in grado, con un supporto più formale che sostanziale da parte delle istituzioni locali, di promuovere e far comprendere al mondo il valore di questo piccolo luogo italiano. Nel 1993, infatti, elaborarono, al fine di tutelare il villaggio operaio dalla aggressione di una spregiudicata speculazione edilizia supportata da una parte della comunità, il “progetto di rivalutazione culturale per Crespi d’Adda”, all’interno del quale era previsto, oltre ad una serie di azioni di promozione e sviluppo culturale e turistico, l’ambizioso progetto di presentare la necessaria documentazione per l’inserimento del sito nella World Heritage List.
La storia di questa eccezionale impresa sarà la protagonista di un libro che vedrà la luce la prossima primavera. L’autore, Giorgio Ravasio, fu testimone di tutta la vicenda che portò all’inserimento del villaggio operaio nella World Heritage List, avendo fondato, alcuni anni prima, il primo servizio di valorizzazione culturale e turistica del sito. “Voglio raccontare come andarono realmente le cose in quegli anni”, dichiara l’autore, “Molti si sono arrogati meriti non propri e molti che osteggiarono la nomination sono poi saliti sul carro dei vincitori. Nel mentre, ai veri eroi di questa esperienza non sono mai stati riconosciuti i meriti di questo risultato incredibile. Sarà l’occasione per fare chiarezza su un periodo importantissimo della nostra storia”.
A venticinque anni di distanza, Crespi d’Adda, grazie al progetto che ha portato alla apertura dell’Unesco Visitor Centre, il villaggio operaio è diventato un polo culturale importantissimo che, purtroppo, non potrà, causa Covid-19, celebrare adeguatamente l’evento. Per questo motivo, la decisione presa dalla Associazione Crespi d’Adda e dall’Assessore competente, Donatella Pirola, è di festeggiare l’anniversario con una serie di iniziative che caratterizzeranno il 2021 (DPCM permettendo) e che si affiancheranno al normale programma di visite del villaggio operaio e di apertura della centrale idroelettrica e del cotonificio.
Da marzo a aprile 2021: corso per “INTERPRETI DEL PATRIMONIO” in collaborazione con Icomos.
Marzo 2021: inaugurazione del MUSEO MULTIMEDIALE di Crespi d’Adda, realizzato all’interno degli spazi dell’Unesco Visitor Centre.
Aprile 2021: inaugurazione della mostra PAUSA PRANZO, realizzata in collaborazione con Fondazione Dalmine e Isec.
Maggio 2021: apertura al pubblico dell’ARCHIVIO STORICO e presentazione delle iniziative di tutela, conservazione e divulgazione realizzate in collaborazione con Fondazione Legler, e presentazione del LIBRO FOTOGRAFICO “Memorie dal futuro”.
Giugno 2021: inaugurazione del BOOK CROSSING POINT all’interno della ex edicola.
Da settembre a dicembre 2021: rassegna cinematografica all’interno del teatro.
Da settembre a dicembre 2021: incontri pubblici per la predisposizione del PIANO DI GESTIONE PARTECIPATO.
Ottobre 2021: terza edizione di PRODUZIONI ININTERROTTE, Festival di Letteratura del Lavoro.
Novembre 2021: CAFFE’ LETTERARIO dedicato all’industria e al lavoro, ciclo di cinque incontri con letture e dibattito…
Giorgio Ravasio, presidente della Associazione Crespi d’Adda dichiara: “Il 2021 sarà un anno di celebrazioni ma anche di rilancio. Crespi d’Adda aspira a guardare al futuro senza compiacersi semplicemente delle memorie del suo glorioso passato. Nel 2021 L’Unesco Visitor Centre diventerà sempre più centrale nelle esperienze di visita culturale e didattica e miriamo ad aprire un nuovo piccolo luogo crespese: la ex edicola, per restituirla alla cittadinanza. E tornerà anche il Cinema. Credo fermamente che si debba pensare al nostro progetto di valorizzazione, come ad una galleria del vento della economia della cultura di tutto il nostro Paese che permetta anche il rilancio dell’economia. Un programma naturalmente inclusivo, aperto e accessibile, in cui competenze e capacità si possano fondere per creare consapevolezza e pensiero. Qui, a dispetto di tutto e di tutti, siamo riusciti a creare valore e a riconsegnare un possibile futuro lavorativo alla discarica dei sogni imprenditoriali della manifattura italiana attraverso l’azione della comunità, o almeno di parte di essa, e la cultura. Mi immagino la Crespi d’Adda 2.0 come ad un significativo indirizzo simbolico per l’impresa del futuro: sostenibile, intelligente, visionaria. Una Sylicon Valley bergamasca permeata, densa e carica di cultura, elemento indispensabile per una industria responsabile e di successo che guardi al domani come una sfida colma di possibilità”.
Donatella Pirola, Assessore alla Cultura del Comune di Capriate San Gervasio: “Speravamo di poter festeggiare un anniversario importante come quello dei venticinque anni in modo adeguato. Purtroppo, la situazione non ci ha permesso di pianificare tutto quello che avevamo in mente. Abbiamo pensato però, insieme all’Associazione Crespi d’Adda, di dedicare il prossimo anno a questa celebrazione programmando l’inaugurazione dell’Archivio Storico che, con il supporto di Fondazione Legler, abbiamo riordinato, inventariato e catalogato e che apriremo al pubblico non appena le condizioni sanitarie lo renderanno possibile. Per divulgarne il contenuto, pubblicheremo tra pochi mesi un libro fotografico che valorizzerà le straordinarie immagini fissate sulle lastre di vetro preservate nell’archivio.
Inoltre, durante il periodo di chiusura forzata, siamo riusciti a lavorare alla progettazione e alla realizzazione del Museo Interattivo delle Memorie, grazie ad un Bando di Regione Lombardia presentato insieme a Links e alla Associazione Crespi d’Adda. Anch’esso, a partire dal 2021, sarà a disposizione del pubblico e delle scuole, che avranno la possibilità di sperimentare un nuovo metodo didattico più immersivo ed efficace per conoscere la gloriosa storia del nostro sito Unesco”.
I L L U O G O
Il villaggio operaio di Crespi d’Adda.
Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è stato fondato, intorno allo stabilimento che ospitò, in origine, il Cotonificio Benigno Crespi, da Cristoforo Benigno Crespi nel 1878 e venne completato, dal figlio di quest’ultimo Silvio Benigno, verso la fine degli anni Trenta del Novecento. È collocato in prossimità del fiume Adda, proprio sul confine tra le provincie di Milano e Bergamo, nella quale è incluso, facendo parte del Comune di Capriate San Gervasio.
Crespi d’Adda rappresenta un esempio eccezionale di città industriale, perfettamente conservata, ed è principalmente per questa ragione che venne inserita, nel 1995, nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
L’impianto regolare delle strade e la sua fisionomia urbanistica permette di individuare in modo chiaro tutti gli edifici che formano il paese, composto, oltre che dalla fabbrica e dalle abitazioni, anche da strutture sociali e, un tempo, a uso pubblico, come il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, il piccolo ospedale, la scuola, il teatro, la chiesa, i bagni pubblici con piscina, il cimitero.
Dopo essere stato chiuso definitivamente nel 2003, vandalizzato e depredato per un decennio, lo stabilimento è stato acquistato, nel 2013, dall’imprenditore bergamasco Antonio Percassi con l’idea di farne la sede operativa delle proprie aziende nonché un campus dell'innovazione e dell'arte aperto ad altri partners, con museo e zone espositive accessibili al pubblico.
Il punto centrale della esperienza di interpretazione e conoscenza del luogo è l’UNESCO VISITOR CENTRE, sito nell’edificio delle Scuole Asilo S.T.I., Corso Alessandro Manzoni 18, in cui è presente oltre alla biglietteria, un Museo Multimediale, l’Archivio Storico, il Bookshop e le Aule Laboratoriali.
Il luogo è visitabile tutti i giorni dell’anno prenotando una guida al numero 02/90939988 oppure a mezzo mail a info@crespidadda.it. (Covid permettendo) a partire dal mese di marzo e fino a tutto novembre, ogni domenica e giorno festivo è aperto un punto informazioni che distribuisce mappe e organizza visite guidate anche senza prenotazione.
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