Sono stati diffusi oggi i risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica.
Dalla rilevazione condotta presso le imprese del settore a livello nazionale, emergono evidenti i segni lasciati sull’economia italiana dal diffondersi della pandemia e dall’impatto del lockdown sulle imprese.
L’attività produttiva italiana nel suo complesso, segnala Federmeccanica, risulta diminuita del 15,4% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente, mentre le aziende metalmeccaniche che hanno subito in misura maggiore il lockdown nello stesso arco temporale (gennaio-agosto 2020) hanno registrato una contrazione della loro attività mediamente pari al 19,8%. Nell’ambito dell’aggregato metalmeccanico i cali sono risultati diffusi a quasi tutte le attività con perdite del 20,4% per i prodotti in metallo, del 19,1% per le macchine ed apparecchi meccanici e del 34,7% per gli autoveicoli e rimorchi.
Il forte calo dell’attività metalmeccanica è stato determinato, oltre che dalla caduta della domanda interna, anche da una contrazione della componente estera. Il settore, nei primi sette mesi dell’anno in corso, ha registrato una riduzione media dei valori del fatturato esportato pari al 16,7% mentre le importazioni sono diminuite del 19,3%. La flessione osservata risulta diffusa a tutti i principali Paesi di destinazione del nostro export, in particolare, preoccupa il crollo dei flussi di prodotti metalmeccanici diretti verso i nostri principali partner europei quali la Germania (-15,8%), la Francia (-21,0%), ma anche il Regno Unito (-21,2%) e la Spagna (-26,6%).
“I dati della Federazione di settore non ci sorprendono e sono di tendenza analoga anche sui nostri territori, dove si registrano gli effetti di una crisi che è già stata ampiamente annunciata da tutte le rilevazioni economiche. Purtroppo non si prevede neppure una completa ripresa a breve, poiché i segnali positivi che pur ci sono stati in questi mesi non potranno portare al pieno recupero entro la fine dell’anno: in un contesto di crisi mondiale, la produzione metalmeccanica segna perdite a doppia cifra e anche le previsioni per quanto attiene i livelli occupazionali non sono buone” sottolinea il Presidente della Categoria Merceologica Metalmeccanico di Confindustria Lecco e Sondrio, Giacomo Riva. “Senza dubbio, guardando al futuro molto dipenderà anche da come si evolverà il quadro dell’emergenza sanitaria nei prossimi mesi. Quello che è certo è che le imprese continueranno con lo spirito di sempre impegnandosi a restare competitive sul mercato e a tutelare la salute dei lavoratori, adottando tutte le necessarie misure di sicurezza. Queste sono le nostre priorità. Ma perché il Paese possa riprendersi le imprese devono diventare una priorità per il Governo, dal quale auspichiamo arrivino adeguate misure per il rilancio del sistema produttivo”.
“Di questa crisi durissima, della delicatezza del momento - continua Giacomo Riva - si dove tenere conto anche nell’ambito del confronto fra le parti sociali per il rinnovo del CCNL del settore metalmeccanico. Il realismo e il senso di responsabilità devono prevalere per rinnovare un modello di contratto che fornisca tutele ai lavoratori, ma che sia sostenibile per le imprese, e dove vogliamo estendere il più possibile la contrattazione aziendale e l’accesso a benefici come l’assistenza sanitaria integrativa e i flexible benefit”.
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