268 pagine – copertina a colori con risvolti – formato cm. 21,5x14 – Euro 12,90 –
Solferino Libri – Edito da RCS Mediagroup SpA
Prefazione di Reinhold Messner
Renato Frigerio È del tutto scontato che l’orientamento nella scelta della lettura viene particolarmente determinato dall’interesse che ognuno ha verso un proprio settore di riferimento. Va da sé che non faccia eccezione nemmeno un libro che esce con argomento specifico che riguarda l’alpinismo. Si potrebbe aspettare in tal caso che non potrà essere ampia la platea di appassionati che ne sono rimasti in attesa.
Pensiamo per questo che il recente volume di Marco Berti, con il suo titolo “Tom Ballard, il figlio della montagna”, possa trarre in inganno chi di alpinismo non ne vuole proprio sapere. Questo è un libro che può soddisfare anche coloro che di alpinismo sono del tutto a digiuno e rimangono indifferenti ad ogni sollecitazione. Qui alpinismo e montagna assumono un ruolo di secondo piano rispetto alla figura del protagonista, accattivante sotto ogni aspetto. La sua biografia, che fa un salto dal periodo intenso della fanciullezza, ai pochi anni vissuti in giovane età, viene presentata magistralmente da una narrazione fluida e appassionata, che riesce a coinvolgere emotivamente nelle vicende gioiose, ma soprattutto tristi e dolorose, che hanno segnato gli anni infantili dell’alpinista britannico. Il racconto avvince senza respiro, nonostante risulti impegnativo nel seguire le sconcertanti analisi dell’animo umano, filo conduttore delle situazioni che ruotano attorno a Tom Ballard.Figlio della montagna, Tom lo è stato ancora prima di venire alla luce, quando la sua giovane mamma, già alpinista di rango, che lo portava in grembo da cinque mesi, aveva raggiunto la vetta dell’Eiger, scalando la terribile parete Nord. Un segno del destino per lui, che avrebbe ben presto stupito tutti per la sua sete di inventare tante prime incredibili ascensioni e che sarebbe diventato un astro mondiale dell’alpinismo, se la montagna non gli avesse richiesto, come aveva già fatto con sua madre, il pegno della vita, poco più che trentenne. I tratti umani di un ragazzo che non ha mai avuto pretese, tanto meno quelle ambiziose di clamorosi riconoscimenti, colpiscono ancora più profondamente quando si seguono poi le tragiche giornate che hanno preceduto e concluso la fine della sua esistenza.
Il volume viene impreziosito, e in certo modo completato, dall’intervento di tre autorevoli personaggi – Reinhold Messner, Alessandro Filippini, Alex Txikon -, che chiariscono le qualità umane e alpinistiche di Tom e ripropongono drammaticamente la fasi della sua disperata ricerca sullo Sperone Mummery del Nanga Parbat sul finire del febbraio 2019.
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