176 pagine – copertina a colori con risvolti – foto a colori e in b/n –
formato cm. 23x15,5 – Euro 19,90 – Collana “I Rampicanti” –
Edizioni Versante Sud
Renato Frigerio Un libro nuovo e diverso ritorna a farsi notare nell’ambito biografico della letteratura alpinistica, inconsueto per il fatto che il personaggio di cui si parla, scomparso ormai da trent’anni non è mai stato alla ribalta sulle maggiori fonti d’informazione. Più che di personaggio si dovrebbe allora dire di un uomo, un ragazzo che, a differenza di tanti giovani della stessa età, è vissuto con una passione in più rispetto agli abituali interessi.
La sua si è distinta come una passione smisurata per l’arrampicata e l’alpinismo, un’attività che lui ha praticato ai più alti livelli della tecnica, dell’intuizione e dell’intelligenza, indispensabili per individuare gli obiettivi di grande prestigio, oltre al modo di superarli, come lui ha fatto con uno stile e una capacità inconfondibile. La sua storia dimostra comunque che anche nel caso dell’alpinismo non basta essere sopra anche più di una spanna rispetto alla compagine di tutti quelli che lo praticano: per farsi notare su larga scala bisogna in certo senso farsi largo senza andare per il sottile, e lui ammirevolmente non lo ha fatto. Di Tarcisio Fazzini si sarebbe rimasti al punto comprensibile di un vago ricordo, anche per coloro che a suo tempo gli erano stati amici affezionati ed entusiasti ammiratori: che però, interpellati dai suoi familiari, hanno generosamente contribuito alla realizzazione del suo percorso biografico. Autore del libro, pubblicato in occasione del decimo anniversario della morte, è stato un altro grande e famoso esponente dell’arrampicata, Giuseppe “Popi” Miotti, che di Tarcisio fu amico, ammiratore e anche compagno di cordata in una delle sue più straordinarie imprese. A distanza di vent’anni della prima edizione, quasi subito esaurita, i familiari di Tarcisio, d’accordo con lo stesso autore, ripropongono questa nuova ristampa, che risponde certamente all’interesse di tutti coloro che si muovono o guardano al mondo dell’arrampicata. Avvicinandosi a questa avvincente storia, anche prescindendo momentaneamente dal nome del protagonista, di pagina in pagina si resterà sorpresi nel sentirsi coinvolti e partecipi di una passione vissuta senza riserve e senza secondi fini. Alla fine rimarrà però un soffocato rimpianto per l’assurda e precoce scomparsa dalla scena della vita di un giovane “genio” dell’arrampicata, che avremmo voluto conoscere senza dover attendere tutto questo tempo.
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