Migliorare l’efficienza della PA è da anni una delle priorità indicate dall’Unione Europea per garantire ‘una crescita sostenibile ed inclusiva’ e nell’anno in cui abbiamo più che mai bisogno di una PA efficiente non si può più tergiversare. Confartigianato lo ha ribadito con forza al Governo agli Stati Generali dell’economia lo scorso giugno. Il Dl Semplificazioni recepisce alcune proposte di Confartigianato per ridurre la zavorra di burocrazia sulle piccole imprese.
Ma su molti aspetti, come ad esempio il Codice dei contratti pubblici, la semplificazione è ancora timida. Va smontato il castello di complicazioni del Codice e bisogna tradurre in norme generali il modello ‘ponte Morandi’, oltre a valorizzare il principio del ‘km 0’ nell’assegnazione degli appalti dando priorità alle aziende locali, più vicine a dove si intende costruire l’opera.
Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato intervenuti oggi alle Commissioni Riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato in audizione sul Dl Semplificazioni.
Il nostro giudizio sul Dl – hanno sottolineato – è positivo ma il provvedimento rappresenta solo un primo passo ed è condizionato dalla reale capacità di scaricare a terra effetti concreti in termini di maggiore efficienza della Pa e minori complicazioni per gli imprenditori. Troppe sono le norme di principio non attuate a partire dal principio del “once only”, per il quale la Pa non deve chiedere all’impresa informazioni già in suo possesso, o a quello del “one in one out”, per cui per ogni nuova norma introdotta deve sostituirne una esistente, o al divieto di “gold plating”, ovvero di introdurre oneri e adempimenti superiori rispetto a quelli richiesti dalle normative europee in fase di recepimento negli ordinamenti nazionali.
Secondo la Confederazione, le politiche di semplificazione degli ultimi anni hanno fallito perché vincolate a tre condizioni: invarianza delle procedure, costo zero, invarianza delle competenze dei diversi soggetti istituzionali ai diversi livelli di governo. Bisogna cambiare passo con una strategia per la semplificazione che faccia leva su una governance chiara ed efficace e sul coinvolgimento costante delle categorie produttive per individuare problemi, priorità e soluzioni. In questo 2020 più che mai con gli interventi di emergenza verso i cittadini e le imprese connessi anche all’uso di ingenti risorse europee (non è mai capitato di dover investire al meglio una così alta quantità di risorse in un così ristretto lasso di tempo) l’efficienza della PA deve essere la priorità!
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