Renato Frigerio Nella ricorrenza dell’anniversario della scomparsa di Casimiro Ferrari, ci sembra appropriato e quanto mai opportuno porgere a Ferrari il nostro ricordo perché l’amico “Miro” ha scritto, senza alcun dubbio, alcune tra le pagine più belle e significative della storia dell’alpinismo.
Un ricordo che penso possa anche costituire un momento culturale per i più giovani.
Ora lui non c’è più. Ma rimane il privilegio e il piacere di averlo conosciuto e rimane sempre una memoria intensa e stimolante per le sue vicende vissute, che nell’animo lo tengono vicino a noi e all’alpinismo.
Per questo, per noi tornare a parlare di lui, non è un omaggio alla storia dell’alpinismo, ma semplicemente il giusto rispetto dovuto ad un personaggio che ha affrontato tutto e tutti senza essere mai banale o insincero, dicendo sempre ciò che pensava.
A conclusione di questi modesti pensieri che ho esternato, e che riprendo a parte nell’allegato qui accluso, non ci resta che ringraziare questo grande amico per averci pienamente donato la sua compagnia per tanti anni.
Non dimenticheremo quei suoi occhietti vispi e il suo sguardo penetrante, ma soprattutto non dimenticheremo mai il suo entusiasmo, la sua voglia di fare, la sua grande forza d’animo, alla quale apprezzando i valori della vita ha sempre legato i suoi rapporti di uomo e alpinista.
Ci sono momenti e aspetti che restano impressi nella memoria collettiva. Miro ci ha regalato tanti attimi e gioie coinvolgenti da raccontare. Lui preferiva parlare con i risultati e trascinare coi fatti. Tutti insieme, diciamo: ciao, Casimiro e ancora tante grazie.
P.S. = Per Lecco ricordare i principali esponenti di spicco dell’alpinismo non è solo un dovere sentito, ma comporta soprattutto una finalità essenziale. Quella che diventa esigenza di riuscire a trasmettere il ruolo fondamentale della montagna nella storia e nella tradizione del territorio di appartenenza e della sua stessa popolazione.
Infatti, solo per citare i più noti, parliamo di Riccardo Cassin, Carlo Mauri, Casimiro Ferrari, Marco Anghileri, grandi personaggi con una sconfinata passione per l’alpinismo. Alpinisti di razza, impressi nella memoria, che ci hanno lasciato e che tanto ci mancano, come tutte le persone capaci di trasmettere ideali, entusiasmo, amore, energia e coraggio.
Con l’auspicio a sperare che serva a sostenere un insegnamento.
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