2020-07-12

NEUROLOGIA. SCIENZA NON FANTASCIENZA IL PRIMARIO, PROF. LORENZO CALVI CI DOCUMENTA AL RIGUARDO




di Germana Marini Rinverdire la memoria di chi ha vissuto la realtà di un servizio, sotto ogni aspetto eccellente: quello elargito dall’Ospedale lecchese di via Ghislanzoni, nel corso di oltre dieci intensi anni, compresi tra il 1989 e il 2000, e ragguagliare nel contempo le nuove generazioni in merito alla partecipazione dei medici a stage propedeutici all’accrescimento delle acquisizioni scientifiche, messe a frutto all’interno del contesto ospedaliero stesso: ecco le finalità di questo mio revival.

Il raccogliere in una pubblicazione unitaria, edita dall’Editrice C.B.R.S., una nutritissima serie d’interviste ai primari di ogni singola Divisione del presidio cittadino, da me effettuate in un lungo “Viaggio nel pianeta sanità”, mensilmente apparse sul periodico nazionale “il Punto Stampa”, si deve alla lungimiranza del direttore Claudio Redaelli, Consigliere dell’Ospedale provinciale di Lecco dal 1965 al 1981, e Vicepresidente dal 1975 al 1981,  succeduto al dott. Aldo Rossi, all’On. Vittorio Calvetti e al dott. Salvatore Bonalumi.
Pubblicazione dalla tiratura di 300 copie, in men che non si dica esaurite.
<< Questa singolare iniziativa >>, ebbe a dichiarare Redaelli, << posta in essere grazie alla preziosa collaborazione della giornalista Germana Marini e alla cortese disponibilità degli operatori sanitari, è di enorme rilievo, in quanto l’Ospedale rappresenta un’autentica risorsa, un fiore all’occhiello per Lecco, apprezzato com’è in ambito europeo, al punto che da ogni parte giungono qui per affidarsi a mani provatamente esperte >>. Aggiungendo: <<Posso ben dire che le articolate interviste della Marini rimarranno ad esempio di un servizio giornalistico esclusivo, reso possibile dal lodevole impegno professionale, sia di chi le ha curate, che di chi ne è stato protagonista. Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare sentitamente, non gli specialisti soltanto, bensì il personale infermieristico, paramedico, ausiliario, i tecnici,  le 75 operose, infaticabili suore all’interno del collegiato e tutti coloro che si sono prodigati al fine di dar lustro a questa privilegiata
struttura >>.

Cellule cerebrali coltivate in vitro alimenterebbero la speranza che presto malattie come la demenza senile e pre-senile (tipica quella di Alzheimer) possano essere debellate. Stampa e T.V. stanno dando ampio risalto a questo clamoroso esperimento scientifico. Di fatto noi possediamo un patrimonio di circa 100 miliardi di cellule nervose, con migliaia di miliardi di connessioni fra loro. La morte di alcune quindi non rappresenta un problema drammatico, mentre lo diviene in caso di distruzione massiva. Migliorarne la sopravvivenza e iniettare cellule vive in sostituzione di quelle esaurite, costituirebbe la salvezza di molte menti, sino ad oggi considerate irreversibilmente perse. Si svelerebbero comunque parecchi segreti che gelosamente cela quella cabalistica sostanza grigia costellata di circonvoluzioni e scissure e depositaria di tutto un complesso di fattori, determinanti la nostra personalità. C’è chi ventila addirittura l’ipotesi di giungere a ricostruire il cervello in provetta, nonché di creare una sorta “d’intelligenza artificiale”. Al professor Lorenzo Calvi ,specialista in malattie nervose e primario Neurologo dell’Ospedale cittadino, abbiamo chiesto le sue impressioni a riguardo.
“Concretamente parlando posso dire che nel corso di questi ultimi anni sono stati messi a punto numerosi farmaci efficacissimi, quantunque non risolutivi, per il controllo della sintomatologia legata alle atrofie cerebrali e il rallentamento della sua progressione. Il recente fatto poi di aver potuto coltivare in vitro delle cellule cerebrali, ha aperto la prospettiva (ancora remotissima peraltro), di innesti di tessuto giovanile in un cervello senescente. Notizie, queste, troppo di fresca data e parziali, ma che soprattutto si basano su un fondamento teorico e scientifico alquanto discutibile. Quattro o cinque anni fa, d’altra parte, si è parlato d’innesto per la terapia del morbo di Parkinson, che ha qualche parentela con le atrofie cerebrali, pur compromettendo la motilità, anziché le facoltà psichiche. Ebbene, le esperienze effettuate in merito non hanno dato gli esiti sperati”.

INVIDIABILI ATTREZZATURE DALL’INTERPRETAZIONE ALLA VISUALIZZAZIONE
“L’Ospedale di Lecco è notoriamente fornito di una struttura diagnostica particolarmente ricca e all’avanguardia. Per quanto concerne la Divisione di Neurologia poi siete ormai in grado di effettuare qualunque tipo di diagnosi, agevolata dallo stretto collegamento che mantenete con altri essenziali servizi. Gradiremmo ci documentasse sulla dinamica, tracciando un po’ la storia della nascita, crescita e funzionamento del reparto”.
“Non posso che sottoscrivere quanto afferma. È innegabile che, fra i vari Ospedali, quello lecchese sotto il profilo dell’attrezzatura diagnostica, spicchi. Parimenti nel nostro Centro neurologico si perviene attualmente a risultati che un tempo sarebbero parsi chimerici. E ciò grazie al sussidio del sevizio di neurofisopatologia, nel quale viene studiata l’attività elettrica cerebrale e quella muscolare. Ci avvaliamo poi dell’altrettanto importante ausilio del servizio di neuroradiologia, che da una decina d’anni a questa parte si è sviluppato molto vivacemente, con una specializzazione assai alta della radiologia tradizionale, con l’acquisizione degli apparecchi per la Tomografia Assiale Computerizzata (T.A.C.) e col progetto ( che auspichiamo possa realizzarsi presto), di disporre pure della Risonanza Magnetica Nucleare. L’USL essendo convenzionata con Ospedali che ne sono già forniti, preciserò che da un paio d’anni tutti i nostri ammalati hanno comunque la possibilità di sottoporsi a questo sofisticato esame”.

ATERIOSCLEROSI: PREVENZIONE E AVVISAGLIE

“Patologie a carico del cervello e malattie del sistema nervoso: quali sono le più ricorrenti e in cosa sostanzialmente divergono?  E come riconoscere un’incipiente arteriosclerosi a localizzazione cerebrale, che colpisce in età oggi sempre più precoce?”.
“ Le malattie che interessano il sistema nervoso sono molteplici e tutte riconducibili ad una specifica causa: infiammatoria, traumatica, degenerativa nel caso di formazione neoplastica, circolatoria. Considerando dapprima quest’ultima, incide soprattutto nella terza età della vita in pazienti con problemi circolatori a carico anche di altri organi. Tra i disturbi della circolazione più frequenti, si colloca l’arteriosclerosi, di cui questi rappresentano spesso la prima avvisaglia. Arteriosclerosi che può comparire già dopo i 50 anni, ma a volte assai prima. Ci sono campanelli d’allarme che non mancano d’insospettire il medico, inducendolo ad inviare il malato all’osservazione del Neurologo, il che si rivela utilissimo ai fini di un intervento tempestivo e mirato. E in cosa si configurano i principali sintomi? In transitori disturbi della parola, della sensibilità, dell’attenzione, della memoria, come pure in cefalee improvvise e ribelli. A chi riferisce inconvenienti di tale tipo, noi diamo innanzitutto dei suggerimenti sul modo di condurre la propria esistenza: evitare lo stress, il superlavoro, abolire il fumo, ridurre drasticamente il consumo di alcolici e grassi. È ormai ampiamente dimostrato infatti che l’arteriosclerosi, che miete uno stuolo di vittime, è indotta da abitudini errate per eccesso. Ho poc’anzi accennato alle atrofie cerebrali: forme morbose appannaggio della terza età non meno dell’arteriosclerosi; che colpiscono in maniera ancora più micidiale e subdola. Dal carattere fondamentalmente cronico ed ingravescente, non influenzato dall’igiene di vita, ma a livello palliativo soltanto dai farmaci”.

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