In occasione dell’arrivo della Goletta dei Laghi di Legambiente a Bellano, il circolo di Legambiente Lario sponda orientale ha organizzato una mattinata ricca di iniziative per risvegliare l’attenzione di cittadini e amministrazioni sull’importanza di preservare la naturalità e il libero accesso di alcuni luoghi significativi per la biodiversità e la bellezza paesaggistica della costa lariana.
Dalle 9.30 i volontari di Legambiente sono stati presenti in Piazza Tommaso Grossi con un banchetto per informare i cittadini e turisti sui temi e le iniziative associative.
Alle 10 i cittadini sono stati coinvolti in un’azione che ha previsto la raccolta e la catalogazione dei rifiuti sulla spiaggia di Oro. Non solo un’iniziativa di pulizia, ma una vera e propria azione di citizen science, per catalogare e valutare le caratteristiche dei rifiuti deposti sulla spiaggia.
La scelta della spiaggia di Oro non è stata casuale: “per una spiaggia naturale e pulita” era anche la scritta sullo striscione innalzato da Legambiente per manifestare la volontà di difendere e qualificare la piena naturalità di questa spiaggia, rimuovendo i rifiuti e sostituendo il materiale edilizio scaricato negli anni, con inerti idonei, tramite un accordo con l’UTR che consenta di utilizzare il materiale periodicamente drenato alla foce del Pioverna oltre alla necessità di attrezzare la spiaggia per una efficace raccolta differenziata dei rifiuti (cestini, segnaletica)
“Se la spiaggia del centro del paese, nella doppia versione gratuita e a pagamento, può soddisfare i gusti e le abitudini di una parte dei residenti e dei turisti, la spiaggia di Oro può continuare, migliorando, a offrire un’alternativa a chi, soprattutto nelle vicinanze, residente o di passaggio, apprezza il fascino dell’accostarsi al punto dove l’acqua lambisce la terra, semplicemente” dichiara Costanza Panella, presidente del circolo Lario sponda Orientale.
Successivamente i volontari di Goletta hanno fatto tappa a Santa Cecilia a Dervio per far visita a quello che era il “Fuset”, piccola oasi residua che ospitava uccelli acquatici e anfibi, ora distrutta per farne un approdo con alaggio annesso al porto turistico, che ha già invaso un ampio tratto di litorale.
Un’opera di cementificazione che, oltre ad avere distrutto uno spazio riparato dove cigni e folaghe trovavano un superstite lembo di sponda naturale per le nidificazioni, ha sacrificato un prezioso sito riproduttivo del rospo comune, a cui ogni anno migliaia di giovani rospi, emersi dall’acqua al termine della metamorfosi, approdavano sulla terra ferma per iniziare la migrazione verso le vicini pendici montuose, tra mille ostacoli e strade da attraversare. “Considerata l’importanza ecologica delle popolazioni di rospo, che compiono lunghi e pericolosi spostamenti per raggiungere siti riproduttivi sempre più rari a causa della crescente artificializzazione delle sponde, si è arrecato un danno ecologico molto rilevante per l’intero comprensorio lacustre; un danno che avrebbe douto essere evitato con una rigorosa protezione del sito, senza ulteriori concessioni al cemento”, commentaCaterina Benvenuto di Legambiente Lombardia, portavoce regionale della Goletta dei Laghi.
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