Della struttura lecchese aveva parlato nei mesi della pandemia Massimo “Max” Vecchi, bassista e seconda voce dei Nomadi
(C.Bott.) Dimesso dal Policlinico “Le Scotte” di Siena, Alex Zanardi è da martedì 21 luglio al centro di riabilitazione “Villa Beretta” di Costa Masnaga. L’annuncio è stato dato dalla direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria toscana.
Si è infatti concluso il programma di sedo-analgesia a cui il campione era stato sottoposto e così la sospensione della sedazione, la normalità dei parametri cardiorespiratori e metabolici e la stabilità delle condizioni cliniche generali e del quadro neurologico hanno consentito il trasferimento nella struttura lecchese di recupero e riabilitazione funzionale.
Dopo l’incidente stradale in cui era rimasto coinvolto nel Senese lo scorso 19 giugno, Zanardi è stato operato due volte al cervello e una al volto per ridurre le fratture che l’ex pilota di Formula Uno aveva subìto quando la sua handbike si era ribaltata ed era andata a finire contro un tir che procedeva in senso opposto. L’impatto era stato così violento che sarebbero bastati pochi minuti di ritardo nei soccorsi per rendere vano ogni tentativo di salvare la vita ad Alex.
Del centro di riabilitazione di Costa Masnaga aveva parlato nei mesi scorsi, in piena emergenza coronavirus, Massimo “Max” Vecchi, bassista e seconda voce dei Nomadi, storico gruppo musicale in attività dal 1963, che aveva scritto una lettera per spiegare il video da lui realizzato e pubblicato su YouTube a sostegno appunto del presidio brianzolo dell’ospedale Valduce.
“In un mese e mezzo di mia frequentazione della clinica - affermava il musicista, che a “Villa Beretta” aveva intrapreso un percorso di riabilitazione dopo un infortunio subìto anni fa al braccio destro - ho avuto il piacere di conoscere tante persone stupende tra pazienti e operatori. Tra questi sono particolarmente legato al dottor Giovanni Cannaviello, grande medico e anche ottimo musicista. Facendo due chiacchiere, insieme io e Giovanni abbiamo deciso di cercare il modo per sensibilizzare più persone possibili con una raccolta fondi allo scopo di sostenere gli innumerevoli sforzi che l’emergenza comporta. Lui con la sua laurea in medicina, io con l’unica cosa che posso fare: suonare e cantare...”.
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