2020-06-16

LA DEONTOLOGIA MEDICA VA LETTA COSI’ ! DALLA VIVA VOCE DEL DOTTOR EDOARDO NAVA

di Geramana Marini - Rinverdire la memoria di chi ha vissuto la realtà di un servizio, sotto ogni aspetto eccellente: quello elargito dall’Ospedale lecchese di via Ghislanzoni, nel corso di oltre dieci intensi anni, compresi tra il 1989 e il 2000, e ragguagliare nel contempo le nuove generazioni in merito alla partecipazione dei medici a stage propedeutici all’accrescimento delle acquisizioni scientifiche, messe a frutto all’interno del contesto ospedaliero stesso: ecco le finalità di questo mio revival.

Il raccogliere in una pubblicazione unitaria, edita dall’Editrice C.B.R.S., una nutritissima serie d’interviste ai primari di ogni singola Divisione del presidio cittadino, da me effettuate in un lungo “Viaggio nel pianeta sanità”, mensilmente apparse sul periodico nazionale “il Punto Stampa”, si deve alla lungimiranza del direttore Claudio Redaelli, Consigliere dell’Ospedale provinciale di Lecco dal 1965 al 1981, e Vicepresidente dal 1975 al 1981,  succeduto al dott. Aldo Rossi, all’On. Vittorio Calvetti e al dott. Salvatore Bonalumi.
Pubblicazione dalla tiratura di 300 copie, in men che non si dica esaurite.
<< Questa singolare iniziativa >>, ebbe a dichiarare Redaelli, << posta in essere grazie alla preziosa collaborazione della giornalista Germana Marini e alla cortese disponibilità degli operatori sanitari, è di enorme rilievo, in quanto l’Ospedale rappresenta un’autentica risorsa, un fiore all’occhiello per Lecco, apprezzato com’è in ambito europeo, al punto che da ogni parte giungono qui per affidarsi a mani provatamente esperte >>. Aggiungendo: <<Posso ben dire che le articolate interviste della Marini rimarranno ad esempio di un servizio giornalistico esclusivo, reso possibile dal lodevole impegno professionale, sia di chi le ha curate, che di chi ne è stato protagonista. Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare sentitamente, non gli specialisti soltanto, bensì il personale infermieristico, paramedico, ausiliario, i tecnici,  le 75 operose, infaticabili suore all’interno del collegiato e tutti coloro che si sono prodigati al fine di dar lustro a questa privilegiata
struttura >>.

Col dottor Edoardo Nava, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Lecco, ci apprestiamo ad inoltrarci in un campo quanto mai articolato e complesso, all’insegna di norme disciplinari, di cui non tutti hanno esatta conoscenza, in ragione anche dei profondi mutamenti recentemente determinatisi in materia.
Ci sembra opportuno innanzitutto precisare che in ogni provincia esiste un Ordine professionale, che allo stato odierno si suddivide in due Commissioni distinte: quella dei Medici e quella degli Odontoiatri. La prima è formata da Consiglieri della Commissione Medici, facenti tutti parte del Consiglio dell’Ordine, mentre la seconda solo da Consiglieri della Commissione Odontoiatri, i primi due eletti nel Consiglio dell’Ordine. Ora, il Codice deontologico regola sia la deontologia medica, che odontoiatrica, senza distinzioni di sorta.
“ Ma con l’inflazionato termine di “deontologia” a cosa si fa riferimento, dottore, per l’esattezza?”.
“ A quell’insieme di principi e regole che ogni medico iscritto all’Albo deve osservare nell’esercizio della professione, quale che sia il contesto e lo stato giuridico in cui essa viene svolta. E ciò non vale solo per il libero professionista, bensì anche per il medico ospedaliero, scolastico, per il funzionario dell’USSL e quello di famiglia. D’altra parte, nel momento stesso in cui un medico chiede di essere iscritto all’Albo, viene dotato di una copia del Codice deontologico, che farà bene ad osservare scrupolosamente, giacché ignoranze a riguardo non sono ammissibili”.

I DOVERI DEL MEDICO SECONDO IL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO

“ E’ vero che al di fuori dell’esercizio professionale il comportamento del medico deve essere improntato al massimo decoro?”.
“ Indubbiamente s’impone che sia un agire consono alla dignità della professione. Un fronte sul quale ci stiamo battendo è quello concernente la pubblicità scorretta che alcuni sedicenti “luminari” si fanno tramite TV, radio, giornali, reclamizzando metodologie “assolutamente uniche”, da loro messe a punto, mentre il medico può sì informare i colleghi di personali progressi e conquiste, ma servendosi di riviste che abbiano come referenti i medici stessi”.
“ Tra quelli che rappresentano i doveri che un medico è tenuto ad osservare, può menzionare i principali?”
“ Deve innanzitutto rifiutarsi nel modo più categorico di fare ciò che gli altri gli chiedono, se in scienza e coscienza non lo ritiene giusto. Ha invece l’obbligo di rispondere alle chiamate urgenti e di essere disponibile in caso di calamità, come non può prescindere dall’imperativo di mantenere “il segreto professionale” , costi quel che costi. Occorre poi che si aggiorni di continuo, alfine di fronteggiare ogni situazione secondo criteri evoluti e moderni”.
“ L’anno scorso voi avete pubblicato la nuova edizione del Codice deontologico, che contempla radicali mutamenti; primo fra tutti l’attuale diverso rapporto tra dottore e paziente…”.

ENORME RISPETTO PER LA PERSONALITA’ INDIVIDUALE E IL FETO

“ L’atteggiamento di tipo dogmatico-paternalistico che non ammetteva repliche, in cui si poneva un tempo il medico di fronte al malato, si è convertito infatti in un grande rispetto della personalità del paziente, il quale oggi viene edotto di tutto ciò che lo riguarda, nonché dell’approccio terapeutico ritenuto più idoneo; dopodiché sta all’ammalato dare o meno il suo consenso a procedere. L’altra novità di rilievo è che, a differenza di quello che avveniva in passato, l’unica persona alla quale si può, e si deve dire la verità sul suo stato di salute, è il paziente stesso, usando (beninteso) ogni cautela e accortezza. Mentre solo nell’eventualità che questi dia il proprio beneplacito, possono essere informati i congiunti. Va da sé che laddove un soggetto non sia in grado d’intendere e di volere, il medico deve regolarsi di conseguenza, facendo appello a ciò che gli detta il cuore e il buonsenso.
Rammentiamo che la deontologia prende in considerazione anche tutte le problematiche relative ai prelievi di parte di cadaveri, dopo accertata la morte.  A tale proposito, pur costituendo un settore nel quale il legislatore deve ancora rispondere a molti interrogativi, è legittimo auguraci che alla persona venga concessa piena libertà di decidere se donare o non donare i propri organi. Per quanto attiene poi alla sessualità e alla riproduzione, alla manipolazione del gene, nonché alla fecondazione in provetta, argomento più che mai attuale, dopo lo scandalo dei 3300 embrioni distrutti al London Gynaecology  and Fertility Centre, tengo a sottolineare che quando noi abbiamo dato alle stampe il nuovo Codice deontologico , poiché lo Stato italiano non s’era ancora pronunciato su questi scottanti temi, dopo esserci domandati se fossero da privilegiare i diritti e gl’interessi del nascituro, o quelli della madre, si è convenuto di dare la preminenza al nascituro, sicché abbiamo negato l’aborto. E, proseguendo nell’elenco, c’è il capitolo riguardante la solidarietà tra medici, che non è sinonimo di “omertà”, bensì di reciproco rispetto nei contrasti d’idee, per cui l’Ordine è sempre disponibile intermediario, nonché di discrezione, al fine di non “invadere il campo altrui”, specie allorché si renda necessario fare perizie legali, o supplenze”.

UNA MAREA DI MEDICI IN CUI SGUAZZANO GLI ABUSUVI

“ Sappiamo che l’Italia conta ben 365.000 medici, potenzialmente sufficienti a curare tutta l’Europa e parte dell’Africa. Esiste poi il grande esercito rappresentato da quanti si spacciano per tali… In che cosa consiste l’esercizio abusivo della professione? E in quali sanzioni si incorre?”.
E’ l’esercizio di una professione medica da parte di chi medico non è, e purtroppo nel nostro Paese questo è un reato molto diffuso, punito dal Codice Penale con ammende, a mio parere ridicole. L’Ordine è tenuto a vigilare e a denunciare alla Magistratura ogni caso di cui venisse a conoscenza”.

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