Gli italiani sono ingrassati un paio di chili dopo i mesi trascorsi tra la cucina ed il salotto a causa dalla chiusura forzata tra le mura domestiche, anche in concomitanza delle feste. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti che evidenzia gli effetti del periodo trascorso in lockdown durante il quale un italiano su quattro (25%) ha mangiato di più, il 27% è stato più a lungo a tavola ed il 32% ha dedicato piu’ tempo alla cucina secondo il Report dell’Istat.
C’è stato un vero e proprio boom del cosiddetto “comfort food” ricco di calorie con – sottolinea la Coldiretti – una ordalia di zuccheri, grassi e carboidrati: +150% farine e semole, +14% pane, crackers e grissini, +7% pasta e gnocchi, +38% impasti base e pizze, +13% dolci, +24% primi piatti pronti oltre al +37% di olio semi usato per fritture di ogni tipo, dolci e salate nel periodo compreso tra il 16 marzo ed il 12 aprile, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Un comportamento che ha costretto molti italiani ad adottare con il ritorno alla normalità un regime alimentare di recupero e “sgonfiamento” in un Paese come l’Italia dove più di un terzo della popolazione italiana adulta – evidenzia la Coldiretti – è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%) con il 45,1% di persone dai 18 anni in avanti in eccesso ponderale secondo l’Istituto superiore di sanità.
Il rischio obesità non risparmia neanche bambini e adolescenti duramente provati dal lockdown. In Italia si stimano – conclude la Coldiretti – circa 2 milioni e 130 mila bambini e adolescenti in eccesso di peso, pari al 25,2% della popolazione di 3-17 anni secondo l’Istat.
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